Toma: "Cavese favorita per la C ma anche Brindisi, Casarano, Fasano e Nardò posso ambire alla promozione"

Mister Antonio Toma
Mister Antonio Toma
di Attilio PALMA
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Venerdì 16 Dicembre 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 09:07

È fermo dalla breve esperienza con la Virtus Matino ma ora aspetta una panchina nel professionismo dopo aver conseguito il patentino di allenatore Uefa Pro. È pronto per una nuova, stimolante avventura il tecnico Antonio Toma, 59 anni compiuti nello scorso agosto. Il suo credo calcistico votato al gioco spettacolare e offensivo l’ha sempre contraddistinto e spera in un prossimo futuro di poter rimettere sul rettangolo verde le sue idee. Insieme a lui facciamo il punto sul campionato di serie D.
Mister Toma, il girone H è riconosciuto essere quello più difficile della serie D, vero?
«Confermo. È senza ombra di dubbio il girone più difficile e competitivo della serie D. Ho allenato nel girone F e in altre realtà ma vi posso assicurare che questo girone è il più forte e complicato di tutti».
Veniamo alle squadre a noi geograficamente vicine cominciando dal Brindisi: come giudica il campionato finora?
«È una squadra che ha fatto il botto in fase di campagna acquisti e mi sarei aspettato forse qualcosa di più a questo punto del campionato. Ha preso giocatori veramente importanti ma probabilmente è stata tutta colpa, si fa per dire, di una squadra che sinceramente non avevo considerato e che invece si sta ben comportando, ovvero la Cavese. Il Brindisi è lì e può comunque dire la sua in ottica promozione».
Passiamo al Nardò che forse era meno pronosticato rispetto al Brindisi.
«Hanno compiuto un ottimo inizio di campionato perdendo la loro prima partita proprio domenica scorsa. Sono stati bravi a prendere giocatori funzionali magari spendendo meno di altri. Poi hanno un ottimo allenatore come mister Ragno che, sia pur avendo vinto molto in Eccellenza, ha esperienza da vendere».
Il Casarano è probabilmente la squadra che è al di sotto, almeno finora, delle aspettative.
«Sicuramente è la squadra che ha qualcosa in più rispetto a tutte le altre ma ha inanellato una serie di pareggi che l’ha relegata per ora lontano dalla vetta. Vedo anche poco pubblico ma a Casarano i tifosi sono molto esigenti e se non sei primo o secondo in classifica non riempiono il loro bellissimo stadio. Forse qualche giocatore ha reso meno del previsto, forse qualcuno è fuori ruolo. Di certo il Casarano, con l’attacco che ha, non sfigurerebbe in Lega Pro. Un giudizio sul tecnico Costantino? Non voglio giudicare il lavoro dei miei colleghi. Di certo, negli ultimi anni si è data più importanza ai giocatori e al loro valore che all’allenatore. Penso invece che la figura del tecnico possa dare quel valore aggiunto in più e consentire ai giocatori di rendere meglio, perchè l’allenatore deve essere bravo ad adattarsi alle loro caratteristiche».
Anche il Fasano è lì, a pari punti con il Nardò e a due punti dal Brindisi.
«Pure il Fasano ha un organico importante e non è lì per caso. Anche l’anno scorso ha disputato un ottimo campionato e questo è un chiaro segnale di programmazione e di lavoro oculato. Anche domenica scorsa hanno ottenuto un ottimo risultato in casa dell’Afragolese quindi anche loro se la giocano per il salto di categoria».
Chiudiamo la carrellata con il Martina.
«Sono a cinque punti dalla quart’ultima quindi dovranno lottare per la permanenza. Sono convinto ce la possano fare. Dopo il cambio di allenatore avevano conquistato una serie di risultati utili poi hanno accusato nuovamente un calo».
In linea di massima chi vede favorita per la promozione?
«Ripeto, la Cavese mi ha sorpreso e a questo punto mi sembra una realtà attrezzata. Bene anche il Barletta squadra forte e blasonata. Poi, secondo me, anche Fasano, Brindisi, Nardò e Casarano hanno le carte in regola per giocarsi le loro chances, purchè non perdano terreno prezioso».
Il futuro di mister Toma invece qual è?
«Dopo aver ottenuto il patentino da professionista, aspetto una chiamata.

In realtà, ho già avuto un paio di contatti e sono andato a vedere giocare le squadre in questione. Ora, aspetto che il tutto si concretizzi. Avevo ricevuto diverse richieste per la serie D ma preferisco puntare al professionismo anche perchè tra serie D e Lega Pro esiste un abisso sotto vari punti di vista».

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