«Combine Picerno-Bitonto»: chiesto il processo per nove persone tra calciatori, dirigenti e allenatori

«Combine Picerno-Bitonto»: chiesto il processo per nove persone tra calciatori, dirigenti e allenatori
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Mercoledì 4 Maggio 2022, 13:20 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 18:53

La Procura di Bari ha chiesto il rinvio a giudizio per nove persone per la presunta combine della partita Picerno-Bitonto. Si tratta di calciatori, dirigenti e tecnici, al momento dei fatti tesserati per una delle due squadre. La vicenda contestata dalla pm Bruna Manganelli è quella della partita del 5 maggio 2019, che valse la promozione in Serie C dei lucani. Secondo l'accusa quattro calciatori ex Bitonto (Michele Anaclerio, Antonio Giulio Picci, Giovanni Montrone e Francesco Cosimo Patierno, quest'ultimo oggi in forza alla Virtus Francavilla, in Serie C), avrebbero ricevuto 10.000 euro in contanti per alterare il risultato della gara. Il 3-2 finale valse al Picerno la promozione in C. La somma sarebbe stata concordata con Vicenzo De Santis, in quel momento tesserato del Potenza, come direttore sportivo, che avrebbe fatto da intermediario. Coinvolti anche l'ex dg del Picerno, Vicenzo Mitro, l'allenatore dei lucani di quella stagione, Domenico Giacomarro, Nicola Tramutola, vice tecnico e Pietro Chiaradia, in quel momento dirigente.

Picerno-Bitonto, i riflessi sul campo

Nel 2020 la Guardia di Finanza effettuò delle perquisizioni nelle sedi di Picerno e Bitonto: i lucani furono retrocessi in Serie D d'ufficio e i baresi, invece, furono penalizzati con cinque punti.

In quel momento il Bitonto era primo nel girone H di Serie D e aveva conquistato la prima promozione in C della propria storia, persa proprio per le vicende extracalcistiche legate ad alcuni ex tra calciatori e dirigenti, oggi altrove.

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