Lecce, Baroni ormai è a un passo. La carriera e i "segreti" del futuro mister giallorosso

Lecce, Baroni ormai è a un passo. La carriera e i "segreti" del futuro mister giallorosso
di Tonio DE GIORGI
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Sabato 29 Maggio 2021, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 12:58

Mancano solo gli ultimi dettagli, poi Marco Baroni sarà l’allenatore del Lecce. Il responsabile dell’area tecnica Corvino al lavoro per discutere con l’allenatore sugli ultimi aspetti prima della probabile fumata bianca: staff tecnico, obiettivo, mercato. Dopo 32 anni Baroni potrebbe avere nuovamente fissa dimora nella città barocca nelle vesti di allenatore. I ricordi lasciati da calciatori sono belli. A 24 anni giunse a Lecce dove ad attenderlo c’era Carlo Mazzone. Visse due stagioni con la maglia giallorossa. Nel 1988 festeggiò la promozione in Serie A con il Lecce e venne confermato anche per l’anno successivo, in Serie A. Oggi si chiamerebbe centrale difensivo, allora si chiamava stopper. Aveva il fisico, un abile colpitore di testa, un marcatore arcigno.
A Lecce non poteva avere maestro migliore di Carlo Mazzone. Lo ha incrociato all’età giusta. E dopo aver conquistato la salvezza con il Lecce, piazzandosi al nono posto, Baroni salutò la piazza leccese per andare alla corte di Diego Armando Maradona, al Napoli. Dove vinse lo scudetto.

La carriera da allenatore

 

Appese le scarpette al chiodo ha pensato di restare nel mondo del calcio e sul campo, ma in panchina. Nel 2000 parte proprio dalla Rondinella dove si era congedato da calciatore. Chiuse la stagione di Serie C2, girone B, all’ottavo posto. Nella sua carriera di allenatore ha lavorato pure nel settore giovanile del Siena dove ha guidato la squadra Primavera. E in quello della Juventus, nel 2011, sempre alla guida della Primavera. Con i bianconeri vinse il Torneo di Viareggio battendo in finale la Roma e la Coppa Italia Primavera superando il Napoli. Messi in bacheca questi due trofei, Baroni accetta la proposta della Virtus Lanciano in Serie B. Non è mai stato per più di un anno sulla stessa panchina. Dopo Lanciano va Pescara, quindi Novara dove si qualifica per i play off e poi Benevento, nel 2017. Chiude il campionato al quinto posto e partecipa agli spareggi promozione conquistando la promozione in Serie A. In quella squadra c’erano Lucioni (capitano), Venuti, Lopez, Falco e Perucchini, tutti passati da Lecce. Promosso in A fu confermato dalla società sannita che gli regalò, tra i rinforzi, pure Massimo Coda. Purtroppo l’avventura di Baroni nel massimo campionato di calcio fu breve. I risultati non furono dalla sua parte e arrivò l’esonero dopo nove sconfitte consecutive. In Serie A Baroni non ha avuto molta fortuna sia con il Benevento che con il Frosinone dove subentrò all’esonerato Longo, ma non riuscì nell’impresa di salvare i gialloazzurri e così a fine stagione la sua esperienza in Ciociaria si concluse. La carriera di allenatore di Baroni, tuttavia, non ha finora mai avuto pause. Dopo Frosinone è stato chiamato sulla panchina della Cremonese nell’estate del 2019, ma a gennaio fu sollevato dall’incarico. Bisognerà aspettare dicembre 2020 per rivederlo nuovamente all’opera, con la Reggina, che rileva al sedicesimo posto con 10 punti.

Baroni è riuscito a risollevare la squadra calabrese dalle sabbie mobili della classifica e portate in acque più tranquille sfiorando la qualificazione ai play off. Dieci vittorie, dieci pareggi, sei sconfitte in 26 partite. Una in meno del Lecce di Corini con lo stesso numero di gare. 


L’esperienza sullo Stretto ha rilanciato l’allenatore fiorentino, 57 anni, che a Reggio ha modulato la squadra sul 4-2-3-1, lo stesso che praticò a Benevento alternandolo al 4-3-3. Sarà questa la veste tattica che cucirà su misura alla squadra leccese? Si farà presto un’idea più precisa delle caratteristiche presenti attualmente in organico e presenterà la lista della spesa a Corvino. A Lecce Baroni ha la possibilità di rilanciarsi e imporsi al grande calcio. Da calciatore fu plasmato da Mazzone, ora tocca a lui aprire, magari, un ciclo vincente.

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