Il Lecce si presenterà ai nastri di partenza del massimo campionato di calcio italiano con una base societaria allargata. Che in qualche modo rimarca il legame con il territorio salentino, ma varca i confini e abbraccia altri continenti. Nel sodalizio calcistico leccese nelle scorse ore sono stati ufficializzati gli ingressi di nuovi investitori. Tre in tutto. Che fanno capo al banchiere Boris Collardi. Sono Pascal Picci, italo-svizzero, originario di Castrignano del Capo, amministratore delegato della Lonbow Finance e l’indonesiano Alvin Sariaatmadja, presidente della Emtek Gruppo, una grande azienda informatica in Indonesia. Questi i volti nuovi della compagine societaria leccese che si uniscono a René De Picciotto, socio di riferimento, a Saverio Sticchi Damiani, presidente del club, Corrado Liguori, vice presidente; all’imprenditore neretino Luciano Barbetta; ai consiglieri Silvia e Dario Carofalo; ad Alessandro Adamo, consigliere d’amministrazione delegato ai rapporti con le istituzioni, gli organismi sportivi, la Figc e le Leghe.
La ripartizione delle quote
Questa nel dettaglio la ripartizione delle quote fra i soci dopo l’ingresso del gruppo che fa riferimento a Collardi: René de Picciotto con il 31,4%; Saverio Sticchi Damiani con il 23,2%; Corrado Liguori (titolo personale più sua società) somma il 14,44%; Luciano Barbetta con il 10%; il gruppo Boris Collardi con il 10%; Dario e Silvia Carofalo con il 9,36%; Alessandro Adamo con l’1,6%. Si riparte così. Dando solidità alla base societaria in un anno che sarà difficile dal punto di vista finanziario. Si sfrutterà sicuramente il ponte che si è creato, per esempio, con l’Indonesia, paese d’origine di Alvin Sariaatmadja che per il suo viaggio italiano si è fatto accompagnare dall’influencer indonesiano Raffi Ahmad, 62 milioni di follower. Raffi, al suo universo social, ha raccontato la nuova avventura di Alvin Sariaatmadja. L’ingresso dell’indonesiano potrebbe essere interessante anche per il merchandising del club leccese. La partecipazione alla Serie A rappresenta sicuramente un’opportunità di crescita su più livelli. Anche per la stessa Lega in Indonesia, dove la massima serie italiana non è il campionato più visto: prima vine quello nazionale, la Liga 1, poi la Champions League, quindi la Premier League.
Merchandising e nuovi mercati
Anche se non è il campionato più visto negli altri continenti come ha affermato l’amministratore delegato del Lecce Sandro Mencucci, di ritorno da New York, la Serie A italiana sta cercando di recuperare il terreno perduto negli ultimi anni. «Negli Stati Uniti dopo la Premier League, il campionato spagnolo è quello che costa di più come acquisizione di diritti. Ma solo perché la metà della popolazione è di lingua spagnola. Il nostro campionato è terzo, ma è più bello e interessante di quello spagnolo». Ci penserà il nuovo socio del Lecce, attraverso il suo universo media, a dare il giusto risalto alla squadra leccese e al calcio italiano. Il Lecce come l’Inter ai tempi di Thohir (con cui Alvin è in affari) e come l’Inter attuale? Perché no? Intanto è importante far parte della Serie A. Stabilizzarsi tra i grandi portando avanti un processo di crescita tecnico ed economico è uno dei principali obbiettivi del sodalizio leccese. Aprendosi pure ad un mercato globale non solo in termini strettamente tecnici e sportivi. Chiuso il calciomercato societario, come ha scherzosamente detto il presidente Sticchi Damiani, si stanno valutando varie proposte di sponsorizzazione. Si registra grande interesse da parte di partner commerciali non locali sia per quanto riguarda il main sponsor sulla maglia, ma non solo. E, infine, fra meno di una settimana o forse più, sarà lanciata la campagna abbonamenti per la quale il vice presidente Liguori e l’amministratore delegato Mencucci sono al lavoro per mettere a punto ogni aspetto.
