Nina Zilli all'Alba del Locomotive

Nina Zilli all'Alba del Locomotive
di Eraldo MARTUCCI
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Mercoledì 4 Agosto 2021, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 15:10

Da Piacenza a New York, dal palco di Sanremo all’Eurovision Song Contest, dalla tv alla radio. Con un amore incondizionato per il Salento. E domani all’alba Nina Zilli (al secolo Maria Chiara Fraschetta) sarà la grande protagonista dell’Alba Locomotive, l’attesissimo concerto che chiuderà la sedicesima edizione del Locomotive Jazz Festival. L’appuntamento, realizzato anche grazie alla co-direzione artistica di Giuliano Sangiorgi, è alle 4.45, nel magico scenario dell’Area Archeologica di Roca e Grotta della Poesia.
E lì il sassofonista, ideatore e direttore artistico del Festival, Raffaele Casarano, incontrerà la voce di Nina Zilli con una formazione inedita, composta dal pianista Mirko Signorile, dal percussionista Alessandro Monteduro, dal contrabbassista Giorgio Vendola e dal batterista Maurizio Dei Lazzaretti.

Grandi successi, fantastici "look"

L’autrice di “50mila”, la bellissima canzone che la lanciò dieci anni ed entro anche nella colonna sonora del film “Mine vaganti” di Ferzan Özpetek, rappresenta ormai la voce italiana per antonomasia del soul, jazz e del rhythm & blues. L’artista piacentina è nota pure per i suoi fantastici look, in cui fa rivivere le sue icone musicali: da Nina Simone a Etta James, da Madonna a David Bowie.

Un anno fa la Zilli ha pubblicato il suo nuovo singolo “Schiacciacuore” in collaborazione con Nitro, rapper della Machete crew. Oltre a essere una canzone d’amore, il brano è metafora di una riflessione più profonda sulla relazione tra uomo e pianeta terra. Da “Schiacciacuore” era poi nato il “Mini Zilli tour”.

Innamorata del Salento

«Mi sono innamorata subito del mare salentino – afferma la cantante - con il suo colore così azzurro.

E poi ovviamente del cibo e della convivialità. In più, si suona la mia musica preferita, che è appunto il reggae. Quando ancora non ero molto “conosciuta”, venivo perciò spesso qui in vacanza».

Non tutti però sapevano della sua grande passione per il disegno fin da quando era bambina. È stata dunque una lieta sorpresa la pubblicazione due anni fa di “Dream City”, un libro di illustrazioni uscito per Rizzoli. «Si, il disegno ha sempre fatto parte della mia vita – ricorda la Zilli - Io preferisco chiamarli i miei disegnini, ma l’ho fatto con grande divertimento in tutti i momenti di pausa di un tour. E mi ha rilassato moltissimo. Ci sono personaggi a me cari che vengono dal mondo della musica, ovviamente, ma anche della scienza, della letteratura. La parte predominante è il disegno, ma dò anche un consiglio musicale per guardare le tavole, che rappresentano un sogno che si può realizzare in questa mia città immaginaria».

Grazie al tema di quest’anno “Archeologie”, il Locomotive Jazz Festival ha portato la musica lì dove bisogna conoscere e scoprire, per narrare la bellezza di frammenti di arte e di storia di inestimabile valore. Un Festival che ha rinnovato anche altre vocazioni che da sempre lo contraddistinguono: il sociale, l’ambiente e i giovani.
Abolita la plastica e la carta, il Locomotive è ormai da anni un Festival sensibile anche alle tematiche ambientali, che offre ai giovani la possibilità di confrontarsi e aprire i concerti dei grandi nomi del jazz e che quest’anno, grazie ai laboratori della mattina, ha raggiunto l’obiettivo della formazione dei ragazzi provenienti da diverse parti del mondo, integrandoli nel mondo della cucina, in generale, e dello street food.

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