Ferragni e gli abiti manifesto: ecco il significato

Mercoledì 8 Febbraio 2023, 15:29 - Ultimo aggiornamento: 21:57 | 1 Minuto di Lettura

Senza vergogna


«Il corpo di noi donne non deve mai generare odio o vergogna». Chiara Ferragni porta sul palco del Teatro Ariston una lettera a se stessa bambina e la legge in un abito «senza vergogna» disegnato da Maria Grazia Chiuri per Dior che è un'illusione di nudità e «vuole ricordare che chiunque decida di mostrarsi, o sentirsi sexy non autorizza nessuno a giustificare le violenze degli uomini o ad attenuarne le colpe», Chiara Ferragni si racconta e si commuove a più riprese sul palco parlando di giudizi e pregiudizi, patriarcato, mamme lavoratrici e sessismo.

"Il secondo abito pensato per Chiara Ferragni - commenta la stessa Chiuri sui social - rende omaggio alla bellezza del corpo delle donne in un momento in cui, in alcuni Paesi del mondo, i loro diritti riproduttivi sono minacciati, la loro libertà di studio e di lavoro gli è sottratta, il loro diritto a una vita pacifica è calpestato dalla guerra. Un abito che rivendica senza scuse il diritto di ogni donna a brillare celebra il potere delle donne come soggetti e non solo oggetti del desiderio; mostra che nessuna donna dovrebbe vivere nella paura, nello svantaggio, nella povertà o provare vergogna per essere nata donna.

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