Meduse, aumentano le “Pelagia” sulle spiagge dello Ionio. «Non allontanatevi, il mare è pieno». Cosa fare in caso di puntura

di Alessia Perreca
Sabato 19 Agosto 2023, 13:33 - Ultimo aggiornamento: 21 Agosto, 18:47 | 1 Minuto di Lettura
La medusa "Pelagia" avvistata lungo le spiagge tarantine

La storia si è ripetuta per diversi - tanti - giorni, ma l’allarme meduse sembra ancora proseguire nel Salento. Lungo le spiagge dello Ionio crescono sempre di più le segnalazioni da parte dei bagnanti: «Fate attenzione, il mare è pieno». «E non allontanatevi troppo», il monito dei genitori ai più piccoli. Da San Vito fino alle acque di San Pietro in Bevagna, nella provincia di Taranto, l’invasione della “Pelagia noctiluca” ( conosciuta anche come medusa luminosa, ndr) ha reso difficili le ferie dei turisti: qualcuno si è attrezzato con retini e secchielli per “catturarle” e spostarle lontano dalla riva, altri sono stati raggiunti dai tentacoli - con rossori, prurito e gonfiori - mentre c’è chi ha preferito restare sotto l’ombrellone, al sicuro. L’importante - ricordano gli esperti - è non far loro del male. Perché pescare le meduse, portarle fuori dall’acqua e poi ucciderle costituisce un reato come stabilisce l’articolo 544 ter del Codice penale: reclusione dai tre ai 18 mesi e multa dai 5mila ai 30mila euro. Ma cosa sta accadendo? E soprattutto, come comportarsi in caso di puntura?

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