Le aspettative deluse
La presentazione del piano industriale è arrivata ma del destino del sito di Brindisi, che ospita da più di trent’anni una delle centrali a carbone più grandi d’Europa e la seconda di tutta Italia, non si è saputo nulla. Fotovoltaico, eolico, accumulo, idrogeno, logistica portuale, investimenti terzi nella filiera delle rinnovabili. Nulla. Un silenzio che ha stupito, e anche infastidito, tutti i rappresentanti politici del territorio, di qualsiasi schieramento. Perfino il centrodestra, dunque la maggioranza di governo del Paese che di fatto controlla Enel, considerato che il socio di maggioranza è il ministero dell’Economia e delle Finanze.