La Scozia di Paperone e gli “anti-eroi” di Evol

La Scozia di Paperone e gli “anti-eroi” di Evol
di Luca BANDIRALI e Stefano CRISTANTE
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Venerdì 15 Settembre 2023, 21:34 - Ultimo aggiornamento: 21:38

Questa settimana due storie che testimoniano l'ottimo stato di salute di due grandi scuole: una è quella disneyana targata "Topolino", fiore all'occhiello del fumetto italiano, l'altra è quella giapponese di cui presentiamo un'opera seriale che lascerà il segno.

Vito Stabile (testi), Libero Ermetti (disegni) "Zio Paperone e la prova della scozzesità", in Topolino 3536.

Il numero attualmente in edicola di Topolino contiene almeno tre storie da non lasciarsi sfuggire. La prima è la quinta puntata di "Topolino e la via della storia", conclusione di una lunga avventura a base di macchina del tempo che consente ai lettori di esplorare con Topolino, Pippo e gli scienziati Zapotec e Marlin alcune storie sulla via Appia nel 109 d.C., proprio mentre l'Unesco sta valutando se considerare la strada tra Roma e Brindisi parte del patrimonio culturale dell'umanità. Quotidiano ha parlato diffusamente nei giorni scorsi sia del fumetto sceneggiato da Francesco Artibani e disegnato da Alessandro Perina, sia dell'iter dell'Unesco.

Il numero in edicola contiene anche il terzo episodio di "Operazione Zeus", un intricato giallo internazionale scritto da Marco Gervasio e disegnato da Emanuele Baccinelli, dove ricompare lo scienziato Zapotec (ma questa volta sono i cruciverba a costituire l'ingrediente misterioso dell'avventura).

Infine, in due puntate separate da un paio di pagine di pubblicità c'è una storia che riporta Paperone alle proprie origini scozzesi. Cercando di evitare i luoghi comuni sull'avarizia di quella popolazione britannica, Vito Stabile riporta Paperone in patria, perché intenzionato a riprendere e a intensificare i contatti dopo essere stato tacciato di trascuratezza da Alan McWallace, un miliardario che a riprova della propria intramontabile scozzesità non si è mai voluto trasferire a Paperopoli, e ci rimane solo lo stretto necessario per concludere i propri affari. Paperone, piccato dal rimprovero, vuole rigenerare il proprio interesse per la Scozia. Si rifà vivo perciò con la propria sorella, Matilda, che ha continuato a gestire il castello di famiglia, nei dintorni di Glasgow.

Ospite dell'austero maniero, in pochi giorni Paperone si ritrova a proprio agio con usi e costumi locali, dallo sport al cibo, tanto da accarezzare l'idea di trasferirsi con le proprie ricchezze nel castello scozzese. Se l'idea si realizzasse,tutto lo storytelling di Paperopoli ne risentirebbe: ecco quindi che Paperino e i nipotini si mettono sulle tracce dello zio per fargli cambiare idea, sostenuti da Matilda. Il finale non potrà essere che conservatore (naturalmente c'è di mezzo un nuovo affare di Paperone, che gli fa rivivere, seppure in chiave tecnologica, la propria infanzia), ma resterà indimenticabile per il lettore la figura di Matilda, saggia e autosufficiente papera scozzese dagli occhi azzurri.

Atsushi Kaneko, "Evol", Planet Manga.

In un Giappone iperprotetto da due supereroi invincibili e presuntuosi, collusi con il governo e appartenenti a una casta familiare, si sviluppano le storie di tre antieroi, fragili e scombinati, con alle spalle pesanti esperienze personali. Sono tre adolescenti (un ragazzo e due ragazze) in cura presso una struttura psichiatrica; mentre tentano la fuga, scoprono di avere degli strani poteri: uno sa fare piccoli buchi nelle pareti, un'altra riesce a produrre abbastanza fiamme per incendiare una stanza, l'ultima sa volare ma solo a cinque centimetri di altezza. I tre improbabili eroi, ancora alla ricerca di sé stessi, si danno a scorribande e danneggiamenti, ma prima o poi troveranno uno scopo nella vita.

"Evol" è l'ultima creazione di Atsushi Kaneko, mangaka attivo fin dagli anni '80, vincitore di numerosi premi sia in Oriente sia in Europa, artista solitario e anarcoide che realizza in autonomia tutte le proprie storie e soprattutto tutte le proprie tavole. Kaneko è un grande isolato nell'industria giapponese di fumetti: basti pensare che, sebbene il suo segno sia fortemente debitore nei confronti del linguaggio cinematografico, nessuno dei suoi manga è mai stato animato per la televisione o per il cinema. È un destino beffardo per un artista che da ragazzo avrebbe voluto fare cinema e che cita tra le sue principali influenze Stanley Kubrick, Luis Buñuel e Seijun Suzuki; ma la verità è che Kaneko continua a fare un suo cinema disegnato, non meno incisivo e immaginifico delle pellicole che sognava di dirigere.

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