"Peonia rossa": tutti i nomi delle persone coinvolte

"Peonia rossa": tutti i nomi delle persone coinvolte
di Nicola QUARANTA
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Mercoledì 16 Settembre 2015, 18:13 - Ultimo aggiornamento: 17 Settembre, 08:54
Così è stato scoperto il giro di prostituzione organizzato su Brindisi, Lecce, Gallipoli e Taranto. Dopo due anni di investigazioni, le indagini coordinate dal dirigente della squadra mobile Alberto Somma, all’alba di ieri è scattata l'operazione "Peonia rossa" e sono stati eseguiti 10 arresti, 8 in carcere e 2 ai domiciliari in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare disposta dal gip Maurizio Saso su richiesta del pm Savina Toscani. In tutto risultano indagate 15 persone, 7 delle quali italiane. Tutte sono accusate, a vario titolo, di aver costituito una associazione per delinquere composta almeno da quattro rami operativi nelle città di Brindisi, Lecce, Gallipoli e Taranto finalizzata al favoreggiamento, all’induzione e allo sfruttamento della prostituzione di ragazze di nazionalità cinese poste "in vendita" in 4 centri massaggi e presso un'abitazione privata.



Il risultato dell'operazione è stato illustrato ieri mattina, nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno preso parte anche il procuratore capo Marco Dinapoli e il questore di Brindisi Roberto Gentile.



A capo dell'organizzazione, dunque, un docente di seconda fascia di Matematica e Fisica all’Università del Salento: Chu Wengchang, detto Vincenzo, 57 anni, residente a Lecce. E' indicato come il contabile del gruppo, promotore dell’associazione per delinquere italocinese.



Sette, in tutto, i cinesi finiti in carcere, compreso il professore. In cella anche un italiano, Luigi Berrino, 66 anni, di Martano, che insieme ai “soci” cinesi si sarebbe occupato della gestione dei centri massaggi “Ninfea Orientale” di Lecce e Gallipoli, nonché all'interno di un appartamento in via Vecchia Frigole, nel capoluogo salentino.



Ai domiciliari, oltre a un altro cinese, anche il tarantino Nicola Massaro, (55 anni, originario della provincia di Salerno), accusato di aver coadiuvato insieme a una delle donne cinesi finite nei guai proprio con l'accusa di sfruttamento della prostituzione di numerose giovani connazionali, il centro massaggi “Zhong Yi” a Taranto, occupandosi anche della regolarizzazione della posizione delle prostitute straniere presso gli uffici della Questura Jonica. Tra le persone indagate a piede libero, invece, figurano i presunti fiancheggiatori del gruppo, comprese alcune massaggiatrici abilitate la cui presenza consentiva ai titolari delle strutture di ottenere le autorizzazioni amministrative previste.



Tra queste ci sono Mariarosaria Boscaini (43 anni, originaria di Brindisi e residente a Surbo) e Maria Rosaria Vapore (24 anni, originaria di Tricase e residente a Torre Santa Susanna): la prima “tutor” dei centri “Ninfea Orientale” di Lecce e Gallipoli, la seconda del centro massaggi “Peonia Rossa”, con sede a Brindisi, in via Grazia Balsamo, al quartiere Cappuccini. Alla gestione avrebbero collaborato anche altri due degli indagati a piede libero: Fabio Natalini (34 anni, di Mesagne) e Luca Brescia (31 anni, di Taranto), addetto all'amministrazione del centro e alla regolarizzazione delle pratiche relative ai permessi di soggiorno per le le prostitute cinesi.



Al vaglio degli investigatori anche la posizione del 68enne Giorgio Zaminga (68 anni, originario di Melpignano e residente a Brindisi), locatore dell'immobile nonché degli appartamenti occupati dai gestori e dalla ragazze cinesi.



Tutti collaboratori di fatto, secondo gli inquirenti, del professore. Il docente, peraltro, non è nuovo alle forze dell'ordine. Le indagini chiuse nei giorni scorsi e sfociate nel blitz di ieri, prendono origine, infatti, da una analoga e complessa attività investigativa archiviata nel 2011 per mancanza di elementi di prova.