Politica e corruzione, arrestati Sandro Cataldo (marito dell'assessore Maurodinoia, dimissionaria) e il sindaco Antonio Donatelli. Tutti i nomi

Politica e corruzione, arrestati Sandro Cataldo (marito dell'assessore Maurodinoia, dimissionaria) e il sindaco Antonio Donatelli. Tutti i nomi
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Giovedì 4 Aprile 2024, 09:02 - Ultimo aggiornamento: 12:56

Voti comprati per 50 euro, con un sistema perfezionato e utilizzato già due volte alle amministrative. Una vasta operazione dei carabinieri del comando provinciale di Bari, su disposizione della Procura, è stata portata a termine alle prime luci dell’alba di questa mattina nel Barese. Anche arresti eccellenti. Tra gli arrestati, posti ai domiciliari, Sandro Cataldo, marito di Anita Maurodinoia (assessore regionale ai trasporti, anche lei indagata e dimissionaria) e referente di Sud al Centro, e il sindaco di Triggiano Antonio Donatelli (disposto l'obbligo di dimora per la moglie e il figlio). Ai domiciliari anche Armando De Francesco, consigliere ciroscrizionale di Bari della lista Sud al Centro (secondo gli inquirenti collegato a Cataldo). 

Il meccanismo di compravendita dei voti

Sono dieci le misure cautelari richieste dalla Procura di Bari: un arresto in carcere, sette ai domiciliari e due divieti di dimora a Triggiano. L'ipotesi di è un'associazione finalizzata  alla “corruzione elettorale”, attraverso un meccanismo illecito con riferimento alle elezioni amministrative del 20 e 21 settembre 2020 nel comune di Grumo Appula, e del 3 e 4 ottobre 2021 nel comune di Triggiano.

Secondo l’impostazione accusatoria accolta dal Gip,  le indagini hanno consentito di disvelare un collaudato accordo illecito che, in occasione di entrambe le consultazioni elettorali, ha orientato le preferenze di voto di numerosi elettori, attraverso il pagamento di denaro ed altre utilità nei loro confronti. In particolare, le attività, coordinate dalla Procura della Repubblica di Bari e condotte in più fasi dai Carabinieri del Reparto Operativo - Nucleo Investigativo di Bari, della Compagnia di Modugno e della locale Sezione di Polizia Giudiziaria, hanno evidenziato che il responsabile di un noto movimento politico del territorio (Sandro Cataldo, ndr), destinatario dell’odierno provvedimento di sottoposizione alla misura degli arresti domiciliari, attraverso un'associazione che riusciva a canalizzare le preferenze, ha acquisito illecitamente voti nello svolgimento delle consultazioni nel Comune di Triggiano nel 2021. Lo scopo fissato era la rielezione dell’allora Sindaco e di altri due consiglieri comunali, non destinatari dell’odierna misura.

Le preferenze sono state condizionate anche in cambio di 50 euro per voto e chi accettava l’accordo avrebbe dovuto consegnare copia dei propri documenti d’identità e della scheda elettorale per un preciso conteggio dei voti sezione per sezione. La verifica veniva effettuata nel corso delle operazioni di spoglio dove vari “gregari” degli organizzatori – che stazionavano stabilmente nei pressi delle sezioni loro assegnate – verificavano se le persone si fossero effettivamente recate al voto nonché, all’atto dello spoglio, controllavano l’effettiva corrispondenza dei voti “acquistati”. Significativo è stato quanto rinvenuto dai Carabinieri la sera del 6 ottobre 2021, in un cassone stradale di raccolta indifferenziata nel quartiere San Giorgio di Bari; frammenti di fotocopie di documenti d’identità, codici fiscali di cittadini triggianesi, un consistente numero fac- simile di schede e volantini di propaganda elettorale. 
L’indagine ha permesso inoltre di accertare che un sistema analogo era già stato applicato l’anno precedente, nel settembre 2020, durante le consultazioni svoltesi a Grumo Appula.

In quel caso, il risultato da raggiungere sarebbe stata la rielezione dell’allora Assessore alla Sicurezza e alla Polizia Municipale, oggi destinatario del provvedimento di custodia cautelare in carcere.

Un elenco di cittadini

Tra i gravi indizi di colpevolezza raccolti emerge il rinvenimento di 2 fogli sui quali era riportato un elenco di cittadini/elettori già “catalogati” per cognome, nome, data di nascita, cellulare, e sezione elettorale; agli stessi doveva essere versata la somma di 50 euro, quale corrispettivo per l’avvenuto acquisto del proprio voto. In corrispondenza di più nominativi era stato già trascritto un “ok” per certificare l’avvenuto ritiro della somma pattuita.

E nel mirino, probabilmente, c'erano anche le elezioni amministrative di Bari del 2024. Nell'intercettazione captata il 28 maggio 2021 De Francesco mostra i suoi piani:  "Mo però mi sto preparando, ecco perchè sto facendo questo fatto dell'ente di formazione, dei docenti, dei tutor perchè questa gente mi dovrà tutta rispondere con dei voti. Mancano tre anni ma io sto già in campagna elettorale".

Il voto "controllato"

“Le dinamiche inerenti gli illeciti elettorali” a Bari trovano “riscontro effettivamente nelle indagini di altri procedimenti penali inerenti diverse tornate elettorali e in diversi territori (Bari, Ceglie del Campo, Grumo Appula) a conferma dell’esistenza di un sistema politico clientelare e di una macchina organizzativa che si attiva con modalità illecite in ogni competizione elettorale”. E’ un passaggio dell’ordinanza firmata dal gip Paola Angela De Santis, che oggi ha portato all’arresto di 10 persone nel Barese per un presunto voto di scambio. Nell’ordinanza vengono riportati stralci delle accuse della Procura di Bari, secondo i pm esiste “un sistema escogitato da Sandro Cataldo”, marito della dimissionaria assessora regionale Anita Maurodinoia, indagata, “per controllare l’effettivo esercizio del voto in favore del suo partito politico” Sud al Centro e “della moglie Anita Maurodinoia, in particolare mediante formule di voto da imporre agli elettori”.

“Le dinamiche inerenti gli illeciti elettorali” a Bari trovano “riscontro effettivamente nelle indagini di altri procedimenti penali inerenti diverse tornate elettorali e in diversi territori (Bari, Ceglie del Campo, Grumo Appula) a conferma dell’esistenza di un sistema politico clientelare e di una macchina organizzativa che si attiva con modalità illecite in ogni competizione elettorale”. E’ un passaggio dell’ordinanza firmata dal gip Paola Angela De Santis. Nell’ordinanza vengono riportati stralci delle accuse della Procura di Bari, secondo i pm esiste “un sistema escogitato da Sandro Cataldo”, marito della dimissionaria assessora regionale Anita Maurodinoia, indagata, “per controllare l’effettivo esercizio del voto in favore del suo partito politico” Sud al Centro e “della moglie Anita Maurodinoia, in particolare mediante formule di voto da imporre agli elettori”.

I nomi

In carcere: Nicola Lella. Ai domiciliari: Alessandro Cataldo, Armando De Francesco, Antonio Donatelli, Giovanni Lavacca, Alberto Leo Perrelli, Piergiorgio Andrea Perrelli, Vito Perrelli. Divieto di dimora per Gaetana Lanotte e Francesco Donatelli.

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