È corsa contro il tempo per 8mila cantieri della Puglia, tra opere che sono già state avviate e altre che devono ancora partire, dopo la novità introdotta dal governo sul Supernbonus. Non sarà, infatti, prorogata la possibilità di cessione del credito e di sconto in fattura, due meccanismi che avevano rappresentato un incentivo determinante per le ristrutturazioni di edifici condominiali e villette. A partire dal primo gennaio 2024, quindi, i contribuenti che decideranno di usufruire del Superbonus dovranno necessariamente pagare l’intero importo dei lavori in anticipo, detraendo poi la spesa in 10 anni. Esattamente come avveniva prima della misura introdotta in piena pandemia dall’allora governo Conte. La differenza rispetto al passato, però, sta nel fatto che la decisione sia stata presa ad attività in molti casi già iniziate.
Superbonus, il nuovo schema
Per esemplificare il nuovo schema, si consideri la spesa media per poter effettuare i lavori di riqualificazione energetica di un singolo appartamento, che in Puglia è di circa 112.282 euro.
Il data analyst
«In entrambi i casi, comunque - fa notare il data analyst Davide Stasi - bisogna disporre di quel 40%, sul proprio conto personale oppure ricorrendo a un prestito per ristrutturazione che, senza garanzie ipotecarie, può costare anche il 10 per cento». Ipotizzando una spesa di 50mila euro, sulla base delle aliquote Irpef attualmente in vigore (che però con tutta probabilità saranno modificate nel 2024) in quattro anni si detrarranno 13.750 euro all’anno equivalenti, al netto di altre detrazioni e deduzioni, a un imponibile di 48.142 euro; in dieci anni si detrarrano 5.500 euro all’anno equivalenti a un imponibile di 23.200 euro.
Per fruire del Superbonus è necessario salire di due classi energetiche, ovvero effettuare almeno un “intervento trainante” come l’isolamento del fabbricato (il cosiddetto “cappotto termico”) o la sostituzione dell’impianto di climatizzazione: si può installare, ad esempio, una caldaia a condensazione, purché in classe A, una pompa di calore o un impianto ibrido. A questi, si possono aggiungere i cosiddetti lavori “trainati”: serramenti e infissi, schermature e collettori solari, impianti di domotica, pannelli fotovoltaici, colonnine di ricarica per le auto elettriche, nonché tutti gli interventi di eliminazione delle barriere architettoniche interne ed esterne.
«La detrazione – ricorda Stasi – poteva essere richiesta per le spese documentate e sostenute dal primo luglio 2020 al 30 giugno 2022. Successivamente, la disciplina è stata più volte modificata, rimodulando l’importo della misura, con scadenze differenziate, in base al soggetto beneficiario. I condomini hanno diritto al Superbonus al 110% se hanno inviato la Cilas entro il 31 dicembre 2022 e la delibera assembleare è anteriore al 25 novembre 2022. Il 110% scade a fine anno, poi nel 2024 si scende al 70% e nel 2025 al 65%. I condomini che hanno inviato la Cilas a partire dal primo gennaio 2023 hanno diritto solo al 90% e se la Cilas non è stata inviata entro il 16 febbraio scorso non hanno diritto alla cessione del credito. «In Puglia – fa sapere Stasi – sono stati ammessi a detrazione quattro miliardi e mezzo di euro (per la precisione 4.594.357.229 euro) al fine di incentivare 24.834 cantieri». Alcuni però sono stati avviati da poco tempo ed altri sono ancora in procinto di essere aperti. Al momento, i cantieri non completati in Puglia sono circa 8mila. In Italia, al 30 settembre scorso, risultavano 430.661 pratiche di riqualificazione energetica: 78.260 condomini, 237.127 fabbricati unifamiliari e 115.267 unità abitative funzionalmente indipendenti. L’importo dei lavori ammessi a detrazione ha raggiunto già gli 88,2 miliardi di euro.