Prime ombre sulle regionali: promesse assunzioni in cambio di voti, indagato l'assessore Pisicchio

Prime ombre sulle regionali: promesse assunzioni in cambio di voti, indagato l'assessore Pisicchio
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Mercoledì 1 Luglio 2020, 17:01 - Ultimo aggiornamento: 2 Luglio, 10:13
Assunzioni in cambio di voti alle prossime elezioni regionali in Puglia e polizze fideiussorie false per ottenere contributi a fondo perduto. Sono le ipotesi alla base di una indagine della Procura di Bari nei confronti di imprenditori e funzionari pubblici, nell'ambito della quale la Guardia di finanza ha eseguito in provincia di Bari perquisizioni ed acquisizioni documentali. Gli accertamenti hanno «consentito di rilevare - spiega la Procura - che un esponente politico locale, tramite suo fratello, in cambio della promessa del sostegno elettorale in vista delle prossime elezioni regionali, si sarebbe adoperato, in più occasioni, al fine di favorire l'assunzione di persone di sua conoscenza presso società baresi, aggiudicatarie di rilevanti appalti di servizi o beneficiarie di contributi pubblici». 

Indagato l'assessore Pisicchio. E' Alfonso Pisicchio, assessore regionale pugliese alla Pianificazione territoriale, il politico indagato dalla Procura di Bari nell'ambito dell'inchiesta. Pisicchio è indagato per il reato di corruzione. Nell'ambito della stessa inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto di Bari Alessio Coccioli con il sostituto Claudio Pinto, la Guardia di Finanza ha eseguito 16 perquisizioni domiciliari e nelle sedi di aziende, oltre ad acquisizioni in uffici di enti pubblici. «Nelle scorse ore - conferma lo stesso Pisicchio in una nota - ho ricevuto dalla Guardia di Finanza la notifica di un avviso di garanzia e ho sin da subito fornito la mia totale disponibilità a collaborare con gli organi inquirenti. Sono assolutamente tranquillo e totalmente estraneo ai fatti oggetto di indagine, che non riguardano affatto la mia attività istituzionale».

L'inchiesta. ​Le indagini vertono attorno a un sistema di frode ben collaudato finalizzato alla produzione di polizze fideiussorie false, utilizzate a corredo di istanze amministrative volte ad ottenere autorizzazioni regionali per l'esercizio di attività economiche oppure ingenti contributi pubblici. In particolare, grazie alle polizze fideiussorie false, rilasciate da un cittadino di Monopoli, peraltro, in assenza delle necessarie verifiche patrimoniali/finanziarie, gli imprenditori hanno ottenuto anche un'accelerazione dell'iter burocratico senza correre il rischio di subire un controllo sulla loro validità. Nel corso delle indagini è stato accertato che, nel triennio 2018/2020, gli imprenditori che hanno fatto ricorso alle polizze false, hanno percepito illecitamente contributi regionali a fondo perduto, a valere sul Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (Fesr 2014/2020), per oltre 50 milioni di euro.
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