Colture alternative al posto degli ulivi colpiti da xylella: c'è l'ok dal governo

Fino a oggi ha infettato oltre 8mila chilometri quadrati con oltre 21 milioni di ulivi colpiti, molti dei quali monumentali

Colture alternative al posto degli ulivi colpiti da xylella: c'è l'ok dal governo
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Martedì 21 Dicembre 2021, 16:40 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 13:00

Colture alternative dove un tempo dimoravano gli ulivi poi colpiti dalla xylella. Lo prevede un emendamento alla Legge di Bilancio 2022 approvato in commissione al Senato. «La liberalizzazione dei reimpianti con la possibilità di piantare altri tipi di coltivazioni al posto degli ulivi devastati dalla Xylella è importante per dare un futuro all'economia agricola della Puglia ed evitare la desertificazione del territorio e il rischio che un virus alieno azzeri il patrimonio produttivo». Lo sostiene Coldiretti Puglia annunciando «l'approvazione in commissione Bilancio al Senato dell'emendamento alla legge di Bilancio 2022, fortemente sollecitato da Coldiretti, che consente il reimpianto di specie diverse dall'ulivo in deroga ai vincoli paesaggistici e ambientali».

I danni della xylella

La Xylella - ricorda Coldiretti - è arrivata in Italia portata da piante tropicali giunte dall'America latina e fino a oggi ha infettato oltre 8mila chilometri quadrati con oltre 21 milioni di ulivi colpiti, molti dei quali monumentali.

Tra le conseguenze c'è quella dei frantoi svenduti a pezzi in Grecia, Marocco e Tunisia e 5mila posti di lavoro persi nella filiera dell'olio extravergine di oliva. Il batterio - prosegue l'associazione - avanza al ritmo di 2 chilometri al mese e, dopo aver devastato gli ulivi del Salento, minaccia la maggior parte del territorio Ue dove sono stati individuati altri casi di malattia, dalla Francia alla Spagna, dalla Germania al Portogallo.

Sono 386mila gli ulivi delle specie resistenti impiantati in Salento con 3400 ettari interessati dalla rigenerazione - spiega Coldiretti Puglia - «numeri troppo bassi che impongono una visione condivisa per accelerare la ricostruzione e superare gli ostacoli burocratici e i vincoli paesaggistici per ridare il futuro alla più grande fabbrica green del Sud Italia». Risultano alla cabina di regia dell'Osservatorio fitosanitario regionale «160.000 piante e 1220 ettari reimpiantati con la varietà Leccino e 2170 ettari e 226.000 piante di ulivo FS17 piantumate a seguito di espianto, contro gli oltre 90mila ettari di superficie olivetata che sono stati intaccati in provincia di Lecce dalla Xylella».

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