Piano Casa, la regione apre a un tavolo tecnico permanente. E il Tar avverte: «Non può sanare gli abusivismi esistenti»

Piano Casa, la regione apre a un tavolo tecnico permanente. E il Tar avverte: «Non può sanare gli abusivismi esistenti»
di Giuseppe ANDRIANI
4 Minuti di Lettura
Sabato 4 Marzo 2023, 05:00

«Inizia un percorso condiviso per il riordino in materia urbanistica». Ieri la Regione Puglia ha aperto un tavolo «permanente e operativo» di confronto con sindacati, Ance (Associazione nazionale costruttori edili) e sindacati di categoria ( Fillea-Cgil, Filca-Cisl e Feneal-Uil). Nei giorni scorsi il consigliere regionale con delega all’Urbanistica, Stefano Lacatena (Con), ha già avviato gli incontri: sul piatto la riforma della legge “Ecocasa”, il Piano-Casa che il Governo ha impugnato dinnanzi alla Corte Costituzionale. Uno strumento, ha spiegato Lacatena, da «redigere insieme». «È questa la proposta che ho condiviso con tutti gli operatori con cui mi sono confrontato in questi giorni - ha detto -. Ringrazio gli interlocutori per il clima di grande responsabilità e concretezza che, sono certo, ci condurrà lontano. Ho incontrato nei giorni scorsi l’Anci Puglia e gli ordini degli ingegneri, degli architetti, dei geometri; ma anche le associazioni ambientaliste a partire da Legambiente. Abbiamo condiviso l’esigenza di dare un indirizzo ai Comuni sul Piano Casa a seguito della sentenza della Consulta, ma abbiamo obiettivi ambiziosi per il breve e per il medio-lungo periodo». 
La priorità è l’adeguamento della legge Ecocasa. «Questo è un impegno che possiamo assolvere in tempi ragionevoli, ma nel segno della massima condivisione. Poi, c’è la grande meta che tutti gli interlocutori hanno salutato con entusiasmo: una legge urbanistica che riordini l’intera normativa regionale e guardi alla rigenerazione urbana in chiave semplificata, cercando di ridurre al massimo la burocrazia a beneficio di imprese, Comuni e cittadini. Nei prossimi giorni fisseremo la data del primo incontro, a cui tutti parteciperanno con un rappresentante per categoria. Stiamo lavorando davvero senza sosta e l’auspicio è che si possa redigere buoni provvedimenti per la Puglia che siano il frutto di un percorso intenso condotto con tutti gli operatori del settore».

La Federazione Ordini degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Puglia raccoglie l’assist del delegato Lacatena e dopo l’incontro si dice «soddisfatta». «La Federazione giudica molto proficuo - si legge in una nota - l’incontro che segna il riavvio di un dialogo con la Regione che si era immotivatamente interrotto, al pari dei processi partecipativi, pure sanciti dalla legge regionale sulla partecipazione». 
Le prime riunioni hanno messo al centro della discussione il piano casa.

Ma non solo. «Ci si è soffermati - spiegano gli Architetti - sui contenuti della sentenza della Consulta che, come le precedenti, ha stigmatizzato il continuo ricorso (che si protrae da oltre dieci anni) allo strumento delle proroghe e delle misure derogatorie, in particolare per le norme paesaggistiche, se pur non contestando in assoluto la misura in oggetto ma, appunto, censurando la circostanza che norme transitorie e straordinarie si siano tramutate di fatto in permanenti. Tutto ciò in contrasto e a danno di “uno sviluppo organico e programmato del nostro territorio, proprio della pianificazione urbanistica».«L’aumento esponenziale del numero di interventi assentibili in via derogatoria - scrive la Federazione -, con  interventi edilizi  di  ampliamento  volumetrico in deroga agli strumenti urbanistici, ha determinato una trasformazione complessiva dei nostri territori urbani e agricoli in difformità rispetto a qualsivoglia pianificazione urbanistica e di tutela del paesaggio». Un primo passo, già fatto, è quello di dividere il lavoro in tre fasi: breve, medio e lungo periodo. Da qui parte un percorso condiviso con diversi ostacoli.

L'avvertimento del Tar

Proprio ieri il Tar di Bari, nel corso dell’inaugurazione dell’anno giudiziario, ha chiarito che «le disposizioni derogatorie» introdotte dal piano casa «presuppongono comunque il preventivo rilascio di un titolo abitativo che legittimi l’esecuzione delle opere», e che quindi non possono «essere invocate per sanare interventi realizzati abusivamente». Nel 2022 i ricorsi depositati in materia urbanistica presso il Tribunale Amministrativo Regionale di Bari (come si legge nella relazione presentata dal presidente Angelo Scafuri ieri) stati 186, mentre quelli definiti sono stati 449. Una delle urgenze di politica e addetti ai lavori è proprio questa: costruire un quadro normativo certo che impedisca il ricorso così frequente alla giustizia.

© RIPRODUZIONE RISERVATA