Opere, il lungo elenco di lavori già finanziati eppure fermi

Opere, il lungo elenco di lavori già finanziati eppure fermi
di Oronzo MARTUCCI
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Mercoledì 29 Settembre 2021, 05:00

Dagli investimenti ancora da attuare all’odissea della Statale 275 Maglie-Leuca, passando per un’infinità di opere da realizzare in tutta la regione e che sono ferme al palo nonostante i fondi siano stati già stanziati. 
Non occorrerebbe attendere le pur significative risorse del Pnrr per vedere alla luce opere che sono fondamentali per lo sviluppo pugliese ma che per svariati motivi - dalle mancate nomine ai commissari alla sequela di contenziosi -, non sono state ancora completate, o in alcuni casi nemmeno iniziate.

LA 275
Uno dei casi più clamorosi è sicuramente quello della 275, un’opera da 368 milioni di euro, in attesa di cantierizzazione da quasi trent’anni e, di fatto, ancora in attesa del parere della commissione Via sul progetto definitivo del primo lotto.

LE ZES
Non va meglio alle Zes, le zone economiche speciali alle quali ogni ministro per il Sud ha dedicato tempo e risorse dal 2017 per garantire uno strumento urgente a sostegno degli investimenti del Mezzogiorno. In Puglia sono state istituite due Zes: una interregionale Puglia-Basilicata collegata al porto di Taranto; l’altra, Puglia-Molise, collegata ai porti dell’Adriatico meridionale (Manfredonia, Bari, Brindisi, Barletta Monopoli). Ma nessuna delle due è ancora operativa e non vi è un solo investimento che sia stato realizzato all’interno delle aree delimitate. Anche se strada facendo sono state decise modifiche, procedure semplificate per attrarre investitori (da ultimo a luglio 2021 l’istituzione di commissari Zes e l’introduzione dell’Autorizzazione unica per garantire un interlocutore unico agli investitori) e con il Piano nazionale di ripresa e resilienza sono stati destinati agli investimenti infrastrutturali nelle Zone economiche speciali 630 milioni di euro. L’obiettivo è quello di “realizzare collegamenti efficaci tra le Snit (Sistema nazionale integrato dei trasporti e i corridoi europei Ten-T, principalmente ferroviari, che consentano ai distretti produttivi tempi e costi ridotti della logistica”. Nonostante gli sforzi compiuti sinora non si vedono grandi risultati. Anzi, non vi sono investimenti realizzati e non per colpa degli investitori. Nella legge del 2017 di istituzione delle Zes furono previsti 250 milioni di euro di credito di imposta per sostenere le nuove iniziative. Gli imprenditori hanno prenotato presso l’Agenzia delle entrate quel credito ma in realtà non hanno potuto beneficiarne.

Con la legge di Bilancio 2021 è stata approvata una norma che riduce del 50 per cento l’Ires, l’Imposta sul reddito delle società, che passa dal 24 al 12%) collegata a nuove attività imprenditoriali nelle Zes. Ma anche in questo caso la riduzione è rimasta sulla carta, perché le Zes restano per ora incompiute. Oltre ai ritardi del governo nazionale (alla Zes adriatica il commissario non è stato mai nominato), ci sono anche quelli degli amministratori locali. Da tempo i Comitati di indirizzo delle Zes spingono per ottenere l’approvazione da parte dei Comuni di un kit localizzativo che definisca chiaramente le procedure semplificate a livello locale. Non vi è un solo Comune che sinora vi abbia provveduto.

LA BRADANICO SALENTINA
Intoppi burocratici potranno far ritardare di altri due anni l’avvio delle procedure di gara per i lavori della Bradanico Salentina. Per dichiarare la pubblica utilità dell’opera, infatti, mancano ancora diversi espropri dei terreni che ricadono nel tratto manduriano della bretella che collegherà Grottaglie con San Pancrazio Salentino.
Ma non è finita qui: proprio nei giorni scorsi la Cgil ha ricordato che in Puglia sono disponibili 937 milioni per interventi edili che svilupperebbero 5mila posti di lavoro in un settore che ne ha persi oltre 30mila negli ultimi anni. In particolare, le risorse ferme riguardano 482 milioni per interventi relativi al Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare; 66 milioni per l’ammodernamento e la messa a norma in base alle disposizioni anti Covid degli edifici scolastici; 304 milioni per l’edilizia giudiziaria; 85 milioni per la messa in sicurezza di edifici pubblici e territori. A questi si aggiungono, infine, lavori per altri 17 milioni di euro, opere bloccato secondo l’Anagrafe 2020 della Regione Puglia (tra queste, il completamento del nuovo palazzetto dello sport di Monopoli). «È vero che c’è un ritardo per il Sud. È vero però che oggi ci sono delle risorse che possono essere utilizzate e che possono riequilibrare questo dualismo. Però ci vogliono i progetti e la capacità di rinnovare le amministrazioni», ha confermato ieri a Cerignola il ministro del Lavoro Andrea Orlando rispondendo alle domande dei giornalisti che gli chiedevano del divario di sviluppo infrastrutturale tra il nord ed il sud.

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