Femminicidi, il sindaco Mellone su Facebook invoca «manicomi» e «pena di morte»

"Tanti perbenisti che insegnano troppi bla bla bla"

Violenza sulle donne, il sindaco Mellone su Facebook invoca «manicomi» e «pena di morte»
Violenza sulle donne, il sindaco Mellone su Facebook invoca «manicomi» e «pena di morte»
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Martedì 21 Novembre 2023, 14:18 - Ultimo aggiornamento: 17:58

«Pena di morte per i femminicidi e per ogni delitto simile. Ora e per sempre». Si chiude così il post Facebook di Pippi Mellone, sindaco di Nardò. Un post che ha inevitabilmente diviso e fatto discutere, tra favorevoli e contrari.

Il post

«Sento molte analisi sociologiche - scrive il primo cittadino "civico di destra" - tanti intellettuali indaffarati a illustrare le ragioni, le migliori menti della nazione intente a scavare nelle ragioni più profonde, mentre i telegiornali ogni giorno raccontano storie sempre più assurde e dolorose. Ecco, col pragmatismo che tutti mi riconoscono, io penso che vadano riaperti i manicomi (o come diavolo li volete chiamare!), perché le strade sono piene di pazzi autentici e, per dar retta ai perbenisti, la povera gente piange lacrime amare. E penso pure - continua Mellone - che bisognerebbe riformulare l'educazione, insegnare e bla bla bla.... ma poi, di fronte a delitti efferati come questo (quando non c'è nessun dubbio sull'autore!) io sono per la pena di morte».

Nei commenti al post, non manca chi contesta in modo deciso: «Queste parole sono pericolose perché minano un fondamento basilare del nostro sistema.

La nostra Costituzione esprime un concetto ben diverso e lei dovrebbe saperlo»; «nessuno ha il diritto di togliere la vita a qualcuno, nessuno può paragonarsi a Dio. Ergastolo, semmai». E ancora, c'è chi si concentra su un altro punto senz'altro controverso del post: «Definirli "matti" ho paura che vada a loro favore. Sono assassini che premeditano».

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