«Pena di morte per i femminicidi e per ogni delitto simile. Ora e per sempre». Si chiude così il post Facebook di Pippi Mellone, sindaco di Nardò. Un post che ha inevitabilmente diviso e fatto discutere, tra favorevoli e contrari.
Il post
«Sento molte analisi sociologiche - scrive il primo cittadino "civico di destra" - tanti intellettuali indaffarati a illustrare le ragioni, le migliori menti della nazione intente a scavare nelle ragioni più profonde, mentre i telegiornali ogni giorno raccontano storie sempre più assurde e dolorose. Ecco, col pragmatismo che tutti mi riconoscono, io penso che vadano riaperti i manicomi (o come diavolo li volete chiamare!), perché le strade sono piene di pazzi autentici e, per dar retta ai perbenisti, la povera gente piange lacrime amare. E penso pure - continua Mellone - che bisognerebbe riformulare l'educazione, insegnare e bla bla bla.... ma poi, di fronte a delitti efferati come questo (quando non c'è nessun dubbio sull'autore!) io sono per la pena di morte».
Nei commenti al post, non manca chi contesta in modo deciso: «Queste parole sono pericolose perché minano un fondamento basilare del nostro sistema.
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Utilità Contattaci
Logout