Effetti Covid sul Mezzogiorno: cresce il divario con il Nord. Giovannini: «Investimenti come mai prima»

Effetti Covid sul Mezzogiorno: cresce il divario con il Nord. Giovannini: «Investimenti come mai prima»
di Alessio PIGNATELLI
3 Minuti di Lettura
Martedì 20 Aprile 2021, 08:40 - Ultimo aggiornamento: 13:11

Gli effetti devastanti della pandemia sull'economia oltre alla drammatica situazione sanitaria, naturalmente rischiano di causare una disoccupazione fino al 17% e minori investimenti da parte delle imprese per 65 miliardi. È l'impietosa fotografia scattata da Cerved che ha presentato il Rapporto Italia Sostenibile 2021, la prima mappa data-driven che misura la sostenibilità economica, sociale e ambientale del Paese. Il report stima l'impatto del Covid su occupazione e investimenti delle imprese al 2021 a livello nazionale. E questo determinerebbe uno scontato quanto pericoloso aumento della forbice tra Nord e Sud: la crisi potrebbe toccare soprattutto il Mezzogiorno, ampliando ulteriormente i divari relativi alla digitalizzazione, alla tutela del territorio, all'inquinamento. D'altro canto, sfruttare al meglio il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e la finanza sostenibile innescherebbe una ripresa orientata alla transizione verde e ai nuovi bisogni sociali.
Un vero e proprio bivio, insomma. Gli scenari sono stati abbozzati ieri durante la presentazione del rapporto Cerved. Presente anche Enrico Giovannini, ministro delle Infrastrutture: «Il divario Nord - Sud è fortissimo ed è per questo che anche nelle infrastrutture commissariate e nel Pnrr ci sarà una quota di risorse destinate al Sud come non si è mai vista».

Il raffronto fra province


Le analisi del centro di elaborazione dati prendono in considerazione diversi settori nelle province italiane. Per esempio, secondo il report sono 55 le province con un livello di sostenibilità ambientale sotto la media: in 29 di queste (20 del Mezzogiorno) si prevedono perdite di capitale molto significative, oltre il 7,2% (dato nazionale). Situazioni critiche si prevedono soprattutto per Messina, Agrigento, Reggio Calabria, Vibo Valentia, Frosinone, Campobasso, Isernia e Taranto.
Proprio il capoluogo jonico è al centro di un focus in cui viene rimarcato come presenti «maggiori difficoltà economiche, con un sistema produttivo fragile, scarsamente competitivo e con livelli molto bassi di infrastrutture e trasformazione digitale. In grave difficoltà il mercato del lavoro».
In ambito sociale, Taranto ottiene indici migliori della media «nella condizione degli anziani, mentre il livello di salute e di prestazione dei servizi sanitari è tra i più bassi in Italia.

Ha una posizione critica nella sostenibilità ambientale, particolarmente per quanto riguarda la gestione delle scorie e dei rifiuti, il consumo e la riconversione energetica, la tutela del territorio».

La città metropolitana


Altro approfondimento è dedicato alla città metropolitana di Bari: le principali criticità riguardano «la competitività delle imprese, l'occupazione e la dinamica del lavoro. Sotto il profilo sociale, accanto a indici discreti nella formazione del capitale umano e nella condizione degli anziani, sono da segnalare fragilità sociali, difficoltà importanti nell'assistenza alle famiglie e nei livelli di sicurezza e giustizia». Per quanto riguarda la sostenibilità ambientale, l'indice più critico è «la gestione dei rifiuti e delle scorie, mentre sono nella media gli indici di consumo e riconversione energetica, di inquinamento e consumo di risorse e di rischio idrogeologico e sismico».
In conclusione, serve soprattutto una collaborazione che renda protagonisti direttamente i territori. Come del resto, gli stessi sindaci richiedono da tempo: maggiore autonomia e possibilità di aumentare la pianta organica con figure specifiche. «Le decisioni vanno assunte non solo a livello europeo e nazionale ma anche a livello locale - ha chiosato il ministro Giovannini - Per questo regioni, province e città hanno un ruolo cruciale perché spesso la messa a terra della sostenibilità passa per decisioni delle autorità locali».

© RIPRODUZIONE RISERVATA