Docenti e terza dose, parla la dirigente Metrangolo: «Copertura scaduta per noi under 60 ma nessuno ci dà indicazioni precise»

Incognita terza dose per i docenti. La dirigente Metrangolo:«Copertura scaduta, restiamo in attesa»
Incognita terza dose per i docenti. La dirigente Metrangolo:«Copertura scaduta, restiamo in attesa»
di Maria Claudia MINERVA
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Martedì 9 Novembre 2021, 08:17 - Ultimo aggiornamento: 15:45

Il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, ha detto sì alla corsia preferenziale per la terza dose anche a docenti e personale scolastico, rispettando i sei mesi di distanza dalla seconda somministrazione, perché si tratta di persone che lavorano in ambienti a rischio. Ma nelle scuole di terza dose si sa ancora poco e niente, sebbene per molti prof e Ata siano già scaduti i sei mesi di copertura vaccinale.

«Nessuno ci ha informato di nulla, però avendo fatto la seconda dose a metà maggio, alcuni anche prima, per molti di noi i sei mesi sono scaduti o stanno quasi per scadere, però non ci sono indicazioni di nessun tipo. Pensavamo che adesso, rispetto a quando ci siamo vaccinati la prima volta, le informazioni sarebbero state più fluide e chiare, ma non è così, brancoliamo nel buio». Stefania Metrangolo, dirigente del liceo Fermi Monticelli ammette di non aver ancora avuto nessun tipo di indicazione.
Preside, c'è ansia per i tempi, considerato che la copertura vaccinale è già scaduta o sta per scadere?
«Ansia no, si comincia a parlare di terza dose, ma con meno entusiasmo rispetto a quando ci siamo vaccinati la prima volta».
Perché, secondo lei?
«Perché, come ho detto, manca la chiarezza. Le faccio un esempio: molti di noi che si sono vaccinati con Astrazeneca ora dovrebbero fare l'eterologa. Però ci sono molti dubbi al riguardo perché non arrivano informazioni corrette. Già quando abbiamo fatto Astrazeneca ci furono perplessità sulla seconda dose, considerati i casi di reazioni avverse anche fatali, molti avevano dubbi se farla o meno, Poi tutti hanno fatto il loro dovere, La confusione non aiuta, tant'è che non posso dire che ci sia la corsa alle terza dose, però nel nostro istituto i fragili e gli over 60 l'hanno già fatta».
Vivete in un ambiente a rischio
«Certamente, per questo credo che non appena ci forniranno tutte le indicazioni necessarie l'adesione alla terza dose sarà massiccia. Rispetto a sei mesi fa, però, c'è da dire che ora si ha meno paura perché siamo tutti vaccinati, pure la stragrande maggioranza dei ragazzi, anche se per questioni di privacy non conosciamo i numeri esatti. Però, nel caso della scuola la terza dose va fatta sicuramente, perché soprattutto fuori dal nostro contesto i ragazzi non sempre rispettano la normativa anti-Covid. Finora abbiamo retto e fortunatamente non abbiamo avuto classi in quarantena. Forse è anche questo a rallentare un po' la paura. Ma, ripeto, sono convinta che anche per la terza dose avremo una grandissima risposta, come per le altre quando abbiamo superato il 95% di vaccinazioni. L'importante è che la comunicazione sia efficace, finora è mancata».
Su cosa si dovrebbe insistere?
«Sull'importanza della terza dose, perché è meglio farla. Rassicurare soprattutto chi come noi ha fatto Astrazeneca e ora dovrà fare Pfizer o Moderna, spiegare cosa accadrà, se ci potranno essere ulteriori effetti collaterali. Finora è tutto molto confuso. Ripeto, non abbiamo alcun tipo di comunicazione, né sappiamo se verrà fatto come con la prima e la seconda dose, oppure se si andrà per età, che pure potrebbe essere un sistema valido».
La prima e la seconda dose è stata somministrata in uno o due giorni a tutto il personale scolastico. Potrebbero replicare lo stesso metodo.
«Ma non andrebbe bene, perché lo scorso anno eravamo tutti in Dad e se la metà di professori è rimasta a casa dopo il vaccino a causa degli effetti collaterali non è successo nulla perché i ragazzi erano a casa. Ora, invece, se dovessimo sottoporci alla terza dose tutti lo stesso giorno, come è accaduto a marzo, se qualcuno dovesse accusare sintomi e prendere la malattia allora ci sarebbero problemi perché quest'anno siamo in presenza e sarebbe davvero difficile reggere la classi. Per questo è necessario avere indicazioni chiare e precise su tutto».
 

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