Dispersione idrica e Sos siccità: la Puglia con l’acqua alla gola

Le falle delle reti sono maggiori a Taranto e Bari dove si sprecano il 52% e il 45,6% delle risorse in un territorio in cui la pioggia è una rarità

Dispersione idrica e Sos siccità: la Puglia con l’acqua alla gola
di Alessio PIGNATELLI
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Martedì 14 Marzo 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 15 Marzo, 13:36

Siccità e dispersione idrica. In Puglia il corto circuito è scattato ormai da tempo e Regione e autorità idriche stanno cercando di tappare le falle. Alcuni dati sono indicativi: sul nostro territorio va disperso il 52% di acqua a Taranto, poi a seguire a Bari il 45,6%, a Foggia il 35%, a Trani il 34,8%, a Brindisi il 31%, a Barletta il 29,7%, ad Andria il 29,3% e infine a Lecce, la più virtuosa, il 19,1%. Per intendersi, a livello nazionale la media di acqua dispersa è del 36% con evidenti differenze fra le singole regioni e anche fra i singoli capoluoghi. 

Questi sono gli ultimi dati diffusi dall’Istat e analizzati dall’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva, realizzato lo scorso anno nell’ambito del progetto “Re-User: usa meglio, consuma meno”, finanziato dal ministero dello Sviluppo Economico.

Una rete colabrodo secondo l’Osservatorio che “costa” alle famiglie pugliesi 523 euro: questa la cifra spesa nel 2021 - si attesta a 460 euro, invece, la media nazionale - con un aumento del 2,6% rispetto al 2020. Una situazione paradossale che anche Coldiretti, pochi giorni fa, ha evidenziato spiegando che la Puglia è la regione d’Italia in cui piove meno, 641,5 millimetri annui medi, e ogni anno va perso l’89 per cento dell’acqua piovana.

Problemi per l'agricoltura

A causa della siccità, inoltre, nel 2022 in Puglia si è perso un terzo delle produzioni: dalle olive alla frutta e alla verdura con gravi danni anche sugli allevamenti di cozze e ostriche. E anche uno dei simboli per eccellenza del made in Puglia, l’olio, ha subito impatti pesantissimi con la produzione crollata a circa 86 milioni di chili, in netta diminuzione rispetto alla campagna precedente con il cambiamento del clima che ha tagliato i raccolti.
Regione e autorità idrica pugliese, qualche settimana fa, hanno presentato un maxi piano proprio per affrontare e tamponare i buchi. Prevedendo investimenti pesanti: 19 progettazioni definitive per un importo di 609 milioni di euro di lavori sulla rete idrica e fognaria, 28 progettazioni definitive ed esecutive per interventi sulla depurazione delle acque e l’avvio all’appalto di opere per circa 1 miliardo di euro. Investimenti finalizzati in particolare al contenimento delle perdite idriche, all’adeguamento delle reti agli standard gestionali e all’aumento della fornitura di acqua in zone in crisi idrica.

In particolare, nel 2023 è prevista una spesa per il comparto delle reti idriche di circa 234 milioni di euro, 57 milioni di euro per le reti fognarie e 190 milioni di euro per interventi sul comparto depurativo. Nel 2024 si prevede una spesa per il comparto reti idriche di circa 201 milioni di euro, 47 milioni di euro per le reti fognarie e 150 milioni di euro per interventi sul comparto depurativo. 
Tra i lavori di maggiore peso si evidenziano i due macro interventi di risanamento delle reti per ottenere una riduzione delle perdite di acqua potabile, aumentare la resilienza e la durabilità dei sistemi idrici e rafforzare la digitalizzazione delle reti, da trasformare in una struttura intelligente, per promuovere una gestione ottimale delle risorse idriche, ridurre gli sprechi, limitare le inefficienze e migliorare i livelli qualitativi di servizio al cittadino.

L'esposto di Codacons

Uno sforzo rilevante che, evidentemente, non ha comunque convinto Codacons: l’associazione ha reso noto di avere presentato un esposto alla Corte dei conti denunciando «tutte le omissioni da parte degli enti locali che hanno fatto poco o nulla per risolvere tale criticità». 
Una situazione che «non solo rappresenta un grave spreco per una risorsa preziosa come l’acqua, ma influisce sull’emergenza siccità in regione danneggiando coltivazioni, allevamenti ed ecosistemi con danni economici e ambientali abnormi» afferma l’associazione. Per tali motivi il Codacons ha presentato ieri un esposto alla magistratura contabile della Puglia chiedendo di aprire una indagine nei confronti della Regione e delle Autorità di vigilanza locali, inclusi coloro che gestiscono la risorsa idrica e non hanno adottato le misure necessarie all’eliminazione degli sprechi, «alla luce delle responsabilità per la possibile violazione dei principi di economicità ed efficienza che regolano la Pubblica Amministrazione, con gravi ripercussioni, disservizi e disagi a discapito della collettività». 

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