Csm e Corte Costituzionale, dopo mesi manca
l'accordo in Parlamento. L'allarme di Grasso

Pietro Grasso (LaPresse)
Pietro Grasso (LaPresse)
di Alessandra Severini
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Lunedì 15 Settembre 2014, 03:36 - Ultimo aggiornamento: 10:46
ROMA - Nove votazioni e mesi di ritardo non sono bastati ad eleggere i membri del Consiglio Superiore della Magistratura e della Corte Costituzionale di competenza del Parlamento. I franchi tiratori hanno bruciato i nomi di Violante e Catrical alla Consulta e il secondo si ormai ritirato dalla corsa.



Oggi dunque si ricomincia da zero e il Parlamento tornerà a riunirsi in seduta comune. Mentre decreti urgenti aspettano di arrivare in aula, il Parlamento si ritrova bloccato finchè non verrà trovato un accordo politico sui nomi che soddisfi le varie anime di Pd e FI. Davanti allo spettro dell'ennesima fumata nera di oggi, il presidente Grasso avverte che sta quasi per perdere la pazienza: «Se entro domani (oggi) non si trova una soluzione il problema diventerà ancora più grave. Non si può tenere bloccato così un Parlamento».



Le trattative continue anche nel week-end non hanno ancora tirato fuori dal cilindro i nomi che potrebbero sbloccare la situazione. In Forza Italia non è detto che il candidato Donato Bruno raccolga voti sufficienti e (cosa di non poco conto) non ha ricevuto il via libera di Berlusconi, ancora molto arrabbiato con i suoi per aver impallinato il 'suo' candidato Catricalà. Anche nel Pd cominciano a circolare altri nomi accanto a quello dell'ex presidente della Camera, Luciano Violante. Per esempio quello del costituzionalista Stefano Ceccanti.
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