Pd nel caos, Emiliano pensa alla scissione: "Congresso subito"

Michele Emiliano, presidente della Puglia ed esponente Pd
Michele Emiliano, presidente della Puglia ed esponente Pd
di Alessandra Severini
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Lunedì 30 Gennaio 2017, 08:53
Lo spettro della scissione agita il Partito democratico. Ad evocarlo era stato già Massimo D'Alema ma ieri Michele Emiliano - governatore della Puglia approdato alla minoranza dopo aver sostenuto Renzi al congresso - è tornato nuovamente a parlare di separazione.

Una parte del Pd non condivide la strategia renziana di andare alle elezioni a giugno, se entro la direzione del 13 febbraio, i partiti non troveranno un'intesa sulla legge elettorale. I ribelli dem chiedono di fare il congresso prima del voto e sono pronti a far valere lo Statuto: se non verrà convocato «chiederemo un referendum per far esprimere la base». Emiliano si dice pronto a candidarsi a segretario se serve ma, sottolinea, «senza congresso è Renzi che fa la scissione e io non farò nulla per restare in un partito dove il segretario viola lo Statuto».

Nel partito c'è chi sta provando a trovare una mediazione ma i renziani sono convinti che l'unico obiettivo di D'Alema&co sia intralciare il ritorno dell'ex rottamatore al governo. «L'unico che non rispetta lo Statuto è chi non lo legge attacca il vicesegretario Pd Lorenzo Guerini - Le regole sono chiare: il congresso viene convocato dall'assemblea nazionale, non dal segretario e va fatto, secondo l'art. 5 dello Statuto del nostro partito, nel dicembre 2017».

La resa dei conti è fissata per il 13 febbraio. Fino ad allora il Pd proverà a cercare un'intesa con gli altri partiti per cambiare la legge elettorale. Ma Renzi non crede che si troverà un accordo e alla direzione chiederà di votare e decidere se andare alle urne a giugno oppure no.
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