Jobs Act, ecco cosa cambia. Dagli sgravi per
le assunzioni allo stop ai co.co.pro. -Le misure

Il libro lanciato contro Grasso (Ansa)
Il libro lanciato contro Grasso (Ansa)
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Mercoledì 8 Ottobre 2014, 21:46 - Ultimo aggiornamento: 23:40

ROMA - Dalle modifiche sull'articolo 18 per i neoassunti agli sgravi per le assunzioni a tempo indeterminato, a partire proprio da quelle nuove con contratto a tutele crescenti, fino allo sfoltimento delle forme contrattuali con l'abolizione di quelle più 'precarizzantì come i co.co.pro.

Sono i punti essenziali e le novità del Jobs act, dopo il maxi-emendamento presentato dal governo su cui è stata posta la fiducia, e illustrate anche dal ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, nell'intervento al Senato. Ecco le misure principali.

A NEOASSUNTI SOLO INDENNIZZO PER LICENZIAMENTI ECONOMICI.

Per i nuovi assunti con contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti, si va all'eliminazione del reintegro per i licenziamenti economici, che viene sostituito dal solo indennizzo «certo» e crescente, appunto, con l'anzianità.

SÌ REINTEGRO PER DISCIPLINARI GRAVI. Sì alla possibilità del reintegro, invece, per i licenziamenti ingiustificati di natura disciplinare «particolarmente gravi», le cui fattispecie saranno poi specificate nel decreto delegato. Sempre per i neoassunti.

NON SI TOCCA PER I DISCRIMINATORI. Come più volte ribadito, il reintegro previsto dall'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori resta per i licenziamenti discriminatori.

CONTRATTI 'STABILÌ MENO COSTOSI. Nel maxi-emendamento presentato dal governo si punta a promuovere il contratto a tempo indeterminato «come forma privilegiata» rendendolo «più conveniente rispetto agli altri tipi di contratto in termini di oneri diretti e indiretti». Il ministro Poletti sottolinea in particolare l'obiettivo che quello a tutele crescenti «costi meno, sia più attrattivo e contenga meno incertezze e, quindi, incentivi l'imprenditore ad investire e assumere di più».

MENO TIPOLOGIE, STOP CO.CO.PRO. La scelta è per un «drastico» riordino delle tipologie contrattuali, con l'abolizione delle forme «più permeabili agli abusi e più precarizzanti, come i contratti di collaborazione a progetto». Il fine è definire un Testo organico semplificato dei contratti e rapporti di lavoro.

CAMBIARE MANSIONI SI PUÒ MA SALARIO NON SI TOCCA. Sì alla revisione delle mansioni del lavoratore (altro punto regolato fino ad oggi dallo Statuto dei lavoratori all'articolo 13) in caso di riorganizzazione, ristrutturazione o conversione aziendale su «parametri oggettivi», per «la tutela del posto di lavoro, della professionalità e delle condizioni di vita» ma anche «economiche», con limiti alla modifica dell'inquadramento. E quindi al demansionamento.

ANCHE CONTRATTAZIONE AZIENDALE PUÒ INTERVENIRE. Nella revisione delle mansioni anche la contrattazione aziendale e territoriale può individuare «ulteriori ipotesi».

PER VOUCHER RESTA TETTO 5MILA EURO. Il ricorso ai voucher viene esteso ma torna il tetto dei 5mila euro l'anno, elevato nel testo di partenza della delega sul lavoro.

1,5 MLD PER NUOVI AMMORTIZZATORI, IN TUTTO 11-12 MLD, TUTELE PER 1 MLN PERSONE IN PIÙ. Il Governo assume l'impegno a finanziare con 1,5 miliardi aggiuntivi i nuovi ammortizzatori sociali. L'obiettivo è di estenderli. In tutto sul piatto ci sono 11-12 miliardi, come spiegato dal responsabile economico del Pd Filippo Taddei, e tutele per un milione di persone in più. Si punta anche sulle politiche attive e su una maggiore tutela della maternità.

SALARIO MINIMO, ANCHE A COLLABORATORI. Resta l'obiettivo di introdurre «eventualmente anche in via sperimentale» il compenso orario minimo anche per i rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, nei settori non regolati da contratti nazionali.

FERIE 'SOLIDALÌ. Confermata la possibilità per il lavoratore che ha un plus di ferie di cederle a colleghi che ne abbiano bisogno per assistere figli minori che necessitano di cure.

CONTRATTI SOLIDARIETÀ 'ESPANSIVÌ PER MAGGIORE OCCUPAZIONE. Si punta a semplificare e ad estendere il campo di applicazione dei contratti di solidarietà potenziandone l'utilizzo in chiave «espansiva», per aumentare cioè l'organico riducendo l'orario di lavoro e la retribuzione del personale.

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