La Russia sta cercando un pretesto per invadere l’Ucraina, dice il consigliere per la sicurezza nazionale Usa Jake Sullivan. L’attacco sarebbe preceduto da bombardamenti aerei, e potrebbe avvenire, come ricorda la Cnn, la prossima settimana in pieno corso delle Olimpiadi invernali. Si fa frenetico l’avvicendarsi di notizie, sul doppio binario dei negoziati diplomatici e della corsa agli armamenti. La Casa Bianca ha chiesto che tutti i 6.600 statunitensi residenti in Ucraina abbandonino il Paese entro le prossime 48 ore. Il personale diplomatico degli Usa è in ritirata da giorni da Kiev, così come quello di Israele. Giappone e Norvegia stanno facendo evacuare in fretta i propri cittadini. Il dipartimento di Stato di Washington specifica che l’attacco russo «potrebbe partire in qualsiasi momento, senza alcun preavviso». A Kiev il ministro degli Esteri Dmytro Kuleba commenta: «Niente di nuovo, conosciamo la posizione allarmista degli Stati Uniti». Ma è lo stesso Kuleba ad annunciare che il suo governo ha chiesto l’attivazione del paragrafo III del Documento di Vienna, quello che lega i 57 paesi Ocse a «consultarsi e cooperare nel caso di attività militari insolite e di incidenti pericolosi di natura militare». Mosca ha 48 ore per chiarire cosa sta accadendo al confine settentrionale e quello orientale dell’Ucraina. Se non lo farà, il governo Zelenski potrà chiedere la convocazione dell’intera assemblea per la sicurezza europea. I satelliti mostrano movimenti militari al ridosso delle frontiere, dove le forze russe contano ormai 140.000 soldati. In Bielorussia sono iniziate “esercitazioni” congiunte della durata di dieci giorni. Sul fronte orientale separatisti ucraini stanno conducendo esercitazioni militari e sono in stato di allerta. A sud nella penisola della Crimea occupata dai russi sono state erette un migliaio di tende da campo per le tre installazioni improvvisate, che negli ultimi giorni si sono irrobustite di nuovi arrivi.
LE MOSSE
Gli Usa hanno spostato un battaglione di bombardieri F16 dalla Germania alla Romania, e hanno consegnato in totale 1.200 tonnellate di munizioni all’Ucraina.