Fonti ucraine li hanno già promossi come «il miglior set da guerra» messo a disposizione dagli alleati. Sono i lanciamissili corazzati Stormer, equipaggiati con i supertecnologici missili Starstreak, che la Gran Bretagna sta per inviare al governo di Kiev. I mezzi, che a giorni arriveranno in Ucraina a bordo di aerei C-17, sono stati mostrati in azione a una delegazione ucraina un paio di settimane fa a Salisbury.
Solidi e rapidi
Si tratta di veicoli corazzati da 13 tonnellate, particolarmente rapidi (in relazione alla stazza, ovviamente): possono raggiungere anche gli 80 chilometri orari.
Due le caratteristiche principali di questi missili da 20 chili per un metro e mezzo circa di lunghezza. La prima è l’accelerazione estrema, compresa tra Mach 3 e Mach 4, praticamente tre volte la velocità del suono. Ciò significa che un missile riesce a percorrere una distanza di 3 chilometri in appena tre secondi e mezzo. Non a caso è l’arma con la velocità maggiore tra quelle a corto raggio. La seconda è la loro efficacia, racchiusa in tutta la tecnologia con cui sono progettati e costruiti dalla Thales Air Defense, azienda britannica con sede a Belfast, in Irlanda del Nord.
Come funzionano
Dopo aver agganciato il bersaglio con un mirino ottico o una camera termica, il militare sgancia il missile. Subito dopo il lancio la parte anteriore si apre liberando tre testate realizzate in lega di tungsteno e simile a piccoli dardi. Ognuno è lungo 40 centimetri, ha un diametro di appena tre centimetri e pesa solo un chilo e mezzo. I dardi volano verso il bersaglio a distanza di un metro l’uno dall’altro ma tenuti insieme da un sistema di guida laser “a fascio”. Ciascun dardo, in ogni caso, è in grado di mantenere il bersaglio in autonomia grazie a un sensore posizionato nella coda. I dardi, essendo privi di motore, sono praticamente non intercettabili, invisibili anche i flares di ultima generazione (i “flares” sono i sistemi di difesa utilizzati dagli aeromobili). Una volta raggiunto il bersaglio l’azione distruttiva degli Starstreak è duplice. Da un lato la velocità elevatissima provoca grossi danni da impatto cinetico, dall’altro c’è la carica esplosiva in sé delle testate a frammentazione che deflagrano dopo una certa frazione di tempo.
C’è infine un altro aspetto molto importante: avendo un sistema di guida automatizzato questi missili – che possono essere lanciati anche a spalla o da tripode – appartengono alla famiglia dei cosiddetti “spara e dimentica”. In sostanza l’artigliere, un momento dopo aver sganciato il missile, può abbandonare la posizione e mettersi in sicurezza.