Israele Hamas, Gaza nella morsa: iniziato l'attacco, raid da terra, cielo e mare

Israele concede due passaggi per la fuga, Netanyahu visita i soldati: «Preparatevi». Colpito un convoglio di profughi: 70 vittime

Israele Hamas, Gaza nella morsa: iniziato l'attacco, raid da terra, cielo e mare
Israele Hamas, Gaza nella morsa: iniziato l'attacco, raid da terra, cielo e mare
di Mauro Evangelisti
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Domenica 15 Ottobre 2023, 00:58 - Ultimo aggiornamento: 28 Ottobre, 14:08

Il camion dei gelati è un deposito di cadaveri. A Gaza, dove gli ospedali sono allo stremo, si stanno usando le celle frigorifere dei Tir per conservare i corpi delle vittime dei bombardamenti.

«Il più grande nemico del popolo palestinese è Hamas», ripetono dall’esercito israeliano alla vigilia dell’attacco via terra dentro la Striscia di Gaza. Alle 16 - le 15 in Italia - finisce il periodo concesso alla popolazione per spostarsi da Nord a Sud e allontanarsi dalle zone che saranno interessate dagli attacchi.

Hamas ringhia: «Non se ne andranno, resteranno».

Nel tardo pomeriggio nuovi attacchi aerei dell’esercito israeliano, ma anche l’avanzata via terra è all’orizzonte, tanto che i portavoce di Idf (le forze di difesa israeliane) in serata dice apertamente: «Siamo pronti per l’attuazione di un’ampia gamma di piani offensivi che includono un attacco integrato e coordinato via aria, mare e terra».

Nuovi blitz aerei, nel mirino uno dei tunnel usati da Hamas. Quasi contemporaneamente il premier israeliano Benyamin Netanyahu, che ha visitato i kibbutz vicino alla Striscia dove sono stati uccise a sangue freddo centinaia di persone, compresi i bambini, ha parlato con i soldati e ha detto: «Preparatevi. La prossima fase della guerra sta arrivando».

Da Gaza sono stati lanciati ancora missili, ieri sera sono risuonate le sirene di allarme a Tel Aviv. Altri attacchi dalla Siria, in tutta risposta l’aviazione israeliana ha colpito l’aeroporto di Aleppo. C’è sempre il rischio di un ampliamento del conflitto: l’Iran ha fatto arrivare un messaggio a Israele in cui spiega che non intende intervenire, ma sarà costretto a farlo se Gerusalemme continuerà a bombardare Gaza. E il ministro degli Esteri iraniano ha incontrato il leader politico di Hamas a Doha, in Qatar.


FUGA
Nella Striscia di Gaza si aggrava il dramma dei civili palestinesi. Racconta Rushdi Abu Alouf su Bbcnews: «Dopo che Israele ha ordinato l’evacuazione della parte settentrionale della Striscia, ho dovuto portare la mia famiglia da Gaza City a Khan Yunis. Ci siamo uniti alle persone che utilizzavano auto, camion o camminavano per 5-6 chilometri fino alla strada principale. C’erano centinaia di auto, motociclette, cammelli e pecore. Era caotico. Ci ho messo circa tre ore. Normalmente ci vogliono 15 minuti. Le persone dormono negli spazi pubblici, nelle scuole e negli ospedali».

Biden ha parlato ieri sera con Netanyahu assicurando «il coordinamento Usa con Nazioni Unite, Egitto, Giordania, Israele per garantire ai civili innocenti l’accesso all’acqua, al cibo e alle cure mediche». I dati: si parla di almeno 400mila persone che, con mezzi di fortuna, si sono spostate oltre il Wadi Gaza come indicato dall’esercito israeliano che ha lanciato anche volantini dall’alto, ma la maggioranza è ancora a Nord, dove già venerdì sera ci sono stati i primi raid via terra «su vasta scala» della fanteria israeliana. Servivano a individuare gli ostaggi, ne sono stati trovati alcuni, ma morti («abbiamo localizzato nel perimetro della Striscia di Gaza dei cadaveri di israeliani rapiti»). Hamas sostiene che nove ostaggi sono morti a causa dei bombardamenti.

Ieri dura protesta di alcuni familiari delle persone rapite davanti al Ministero della Difesa: «Vergogna! Bibi dimettiti! In galera!» hanno urlato contro Netanyahu, accusandolo di «non fare nulla». Ieri sera, appena scaduto l’ultimatum, sono ricominciati i massicci bombardamenti a Gaza che secondo l’Idf (l’esercito israeliano) puntano a distruggere le postazioni di Hamas, sia i tunnel sia le strutture in cui sono stoccate le armi e da dove vengono lanciati i missili. Una bomba però l’altra sera ha colpito un convoglio di civili che stava fuggendo seguendo il percorso sicuro consigliato da Israele. La stima è di 70 morti, anche donne e bambini. Un esame dei video disponibili della Bbc ha confermato l’attendibilità del materiale. Idf ha risposto: noi non abbiamo colpito quel convoglio. Secondo Hamas gli attacchi aerei hanno preso di mira gli sfollati in tre località via Salah Al-Din, via Sheikh Ahmed Yassin e vicino a Wadi Gaza.
Altre testimonianze parlano di posti di blocco per fermare i civili allestiti proprio da Hamas che rallentava l’esodo in zone sicure.

Ismail Haniyeh, leader di Hamas, ha minacciato in un discorso televisivo: «I palestinesi non lasceranno Gaza o la Cisgiordania per emigrare in Egitto. La nostra decisione è di rimanere nella nostra terra». L’esercito israeliano ha diffuso un video che mostra i posti di blocco e ha spiegato: «Hamas ha ostacolato e impedito il passaggio sicuro dei residenti nella Striscia di Gaza che si spostavano lungo le strade centrali». Va anche detto che l’Egitto per ora non lascia entrare i palestinesi al confine meridionale di Gaza, dunque chi si aspettava solidarietà con i profughi da parte dei paesi amici è rimasto deluso. Sintesi: i civili di Gaza stanno pagando un altissimo prezzo di vite (sono quasi 2.300 i morti, 700 bambini) presi in mezzo tra Hamas che li usa come scudi umani, l’esercito israeliano che vuole annientare i terroristi dopo il massacro che hanno compiuto sabato, l’Egitto che non vuole “aprire” la porta di fuga verso Sud.


OBIETTIVO
Mentre prosegue l’assedio, che sta lasciando senza luce, gas, acqua ma anche cibo la popolazione (si parla anche di stop alla rete di comunicazione via internet) Gideon Sàar, uno dei ministri del governo di Netanyahu, parlando a Channel 12, ha sviluppato un concetto che da una settimana viene ripetuto in Israele: nulla sarà più come prima, Hamas non controllerà più Gaza. «La Striscia dovrà essere più piccola alla fine della guerra e ci dovrà essere un’area che sia classificata come zona di sicurezza dove chiunque entri sarà intercettato. Dobbiamo rendere chiaro a tutti: chiunque inizi una guerra contro Israele deve perdere territorio».

Sono stati chiesti agli Stati Uniti altri missili terra Hellfire, mentre sono state consegnate anche delle bombe che hanno maggiore efficacia nella demolizione dei tunnel e dei cunicoli usati da Hamas per nascondersi e contrattaccare.
 

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