Viaggio (rovente) verso Gallipoli: condizionatori rotti e treni lenti

Viaggio (rovente) verso Gallipoli: condizionatori rotti e treni lenti
di Anna Manuela VINCENTI
6 Minuti di Lettura
Domenica 30 Luglio 2023, 05:00

Come è viaggiare in treno con questo caldo, quando ci vogliono anche tre ore per raggiungere Leuca da Gallipoli, quando si deve aspettare un’ora e mezza per una coincidenza (in realtà il treno c’è ma non è “raggiungibile”)? Come è muoversi (a 50 km/h) sui binari con l’aria condizionata che, nelle migliori delle ipotesi, va e viene ma spesso non c’è? È una piccola odissea che lascia tanto amaro il bocca.
Il viaggio inizia alle 9 di un giorno feriale della settima appena conclusa al primo binario della stazione ferroviaria di Lecce (che sì, ricordiamolo, non è raggiungibile dalle auto, è senza ascensori e costringe in alcuni casi ad attraversare i binari per raggiungere il treno). Entrando in stazione da viale Oronzo Quarta ci si accorge subito che il tabellone degli arrivi e delle partenze non sta funzionando e la conferma arriva dopo pochi minuti dalla voce il filodiffusione: «Gli annunci audio e le informazioni per i viaggiatori non sono al momento disponibili, allontanarsi dalla linea gialla». Dopo qualche tentennamento ci incammina verso i binari 7 e 8 dedicati alle partenze dei treni della Fse, incerti se prendere il treno per Leuca ed affrontare le due e mezza sino a Finibus Terrae o se viaggiare in direzione della città più gettonata dai turisti: alle fine si opta per il treno delle 9.12 per Gallipoli.

La disavventura di una turista

Sul treno c’è una turista che racconta una brutta disavventura di cui suo malgrado è stata protagonista. «A causa della festa di Santa Cristina, patrona di Gallipoli, ed una mancata ed adeguata comunicazione - dice - più di cento persone sono rimaste ferme in stazione senza la possibilità di raggiungere la città. Non proprio una bella immagine. Il turismo quest’anno è diminuito e poi ci si chiede anche perché. Nei giorni scorsi abbiamo anche viaggiato su un treno con l’aria condizionata rotta. Praticamente il mezzo era un forno rovente con gli oltre 40° che Caronte mandava dal cielo».
Tra una battuta e l’altra il treno arriva sino a Zollino, importante snodo per i convogli che da nord a sud collegano la metropolitana di superficie con i treni delle Ferrovie Sud Est. In lontananza si scorge un treno proveniente da Gagliano del Capo (orario previsto in stazione 9.41) ma è fermo in un’apposita area riservata, ad un chilometro dalla stazione e senza la possibilità per i passeggeri di poter scendere ed utilizzare la coincidenza per Gallipoli. Il Lecce-Gallipoli arriva alle 9.38 ma il Gagliano Leuca non è autorizzato ad entrare in stazione se non parte il Lecce-Gallipoli e così chi deve usufruire della tratta ionica non può farlo prima di un’ora (10.39 in tabellone). Orario in realtà che diventa un miraggio. La signora scesa dal treno da Gagliano, una straniera diretta appunto a Gallipoli, è costretta ad attendere ben un’ora e mezza prima di riuscire a salire sul treno.
Si ha disposizione un po’ di tempo per girare e così si scopre come un’importante stazione come quella di Zollino sia diventato un decadente centro di attesa. La biglietteria automatica ha la scritta “Servizio non disponibile sul monitor”. Non funziona il video con le indicazioni di arrivi e partenze. Non funziona l’aria condizionata e così è meglio attendere fuori, all’aperto: forse arriva qualche folata di vento. Ma è scirocco, niente da fare: condannati al caldo. Di fronte c’è un vecchio treno, tutto “ridipinto”, buono se non altro a solleticare la fantasia di un papà di passaggio che improvvisa una storia per il suo bambino.
Intanto arriva un altro treno, quello delle 10.11, con a bordo una cinquantina di passeggeri.

Una volta ripartito, cala il silenzio, si sentono le cicale, l’afa aumenta e il tempo non passa mai.

L'estenuante attesa

Ormai sono passati più di venti minuti, se nell’attesa si ha sete o se vien voglia di qualcosa da mangiare, a disposizione c’è solo un distributore automatico. Se vi stavate chiedendo che fine abbia fatto l’attività di bar e tabaccheria, che era lì da dieci anni e che faceva da infopoint, sappiate che ha chiuso. Anche quella, come quasi tutti nelle varie stazioni. Per far posto a un nuovo bando, si dice, ma nel frattempo rimane il vuoto e la desolazione. Le cose cambiano, anche i trasporti pubblici (anche nel Salento) si devono modernizzare, i treni devono inquinare di meno ed essere più veloci. Ma per questo occorrerà aspettare il 2026. Forse. 
Intanto del treno per Gallipoli ancora nessuna traccia. All’arrivo conterà ben trenta minuti di ritardo per problemi tecnici, dicono. Cosa sia successo nello specifico non si sa. Il treno fermerà in tutte le stazioni. La meta, ossia Gallipoli, è ancora lontana da raggiungere. A bordo solo facce spazientite e stanche. Ci sono tanti giovani che provengono da diverse parti d’Italia. Molti hanno viaggiato tutta la notte e non è ancora finita perché per giungere a destinazione devono prendere il treno del mare e una volta arrivati hanno ancora una mezz’ora di attesa. Il treno parte e recupera ora ha poco meno di venti minuti di ritardo. Tra una stazione e l’altra i passeggeri aumentano, per lo più turisti che salgono anche in bicicletta. 

I disagi


Da Gallipoli a Lecce cambia poco. Anche stavolta l’aria condizionata funziona solo nelle carrozze di testa e di coda, dove è al massimo e si sente anche un po’ di freddo: in quelle centrali, le più grandi e frequentate, invece non funziona. Due ragazze, turiste, raccontano che non sono riuscite a fare il biglietto perché la biglietteria era chiusa e solo all’ultimo, quando ormai erano salite a bordo, si sono accorte della biglietteria automatica. «Ma perché il treno va così piano?», chiedono. Vanno così piano per motivi di sicurezza, perché i convogli non sono provvisti del sistema di frenata Scmt. «Abbiamo pensato anche di fare una visita a Leuca: pare sia bellissima». Siete sicure? Per soli 46 chilometri si possono impiegare anche tre ore.

© RIPRODUZIONE RISERVATA