Strisce blu, chioschi e tavolini, scontro nel centrodestra: "Occupati incroci e marciapiedi".

Strisce blu a ridosso dell'attraversamento pedonale e dell'incrocio in piazza Mazzini
Strisce blu a ridosso dell'attraversamento pedonale e dell'incrocio in piazza Mazzini
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Giovedì 25 Febbraio 2016, 06:40 - Ultimo aggiornamento: 21:59
LECCE - Verificare le concessioni di occupazione di suolo pubblico a pub, chioschi e ristoranti. E controllare poi che le strisce blu non siano disegnate a ridosso degli incroci, vicino alle strisce pedonali, in violazione del Codice della Strada. Il gruppo “Lecce2017” pungola l’assessorato al Traffico e in commissione, con i consiglieri Paolo Cairo e Roberto Martella, chiede verifiche e controlli puntuali sulla gestione delle concessioni e dei parcheggi.
«Gli uffici - ha detto il consigliere Martella - devono prestare particolare attenzione alle concessioni per occupazione di suolo pubblico rilasciate in difformità a quanto previsto dal Codice della strada». Infatti, secondo Martella, molte di quelle autorizzazioni - rilasciate dall’assessorato all’Urbanistica - «sono anomale, considerate le difficoltà di transito che si determinano tanto per i pedoni che per gli automobilisti, costretti a invadere il centro dell’incrocio per avere una adeguata visibilità».

Il tema non è nuovo a Palazzo Carafa. Più volte si è discusso e puntato il dito - specialmente nel periodo estivo - contro pagode, tavolini e chioschi autorizzati dagli uffici comunali, ma che hanno invaso incroci e marciapiedi. Il nodo è tuttavia rimasto sempre irrisolto, anche in virtù di un rimpallo di responsabilità fra gli assessorati competenti. Non a caso, si tornerà a discuterne in una prossima commissione congiunta Traffico-Urbanistica. E il dirigente al Traffico Giovanni Puce specifica che «nessuna autorizzazione può essere concessa se il nostro parere è contrario. Escludo che ciò sia avvenuto, almeno da quando io faccio il dirigente - continua Puce -, ma non so se ciò sia accaduto in passato. Noi diamo precise prescrizioni per ogni richiesta di concessione di suolo pubblico». Prescrizioni alle quali i richiedenti devono attenersi e il cui rispetto, successivamente, verrà verificato dagli agenti di Polizia municipale.
Dall’Urbanistica, però, l’assessore Severo Martini se ne lava le mani e difende l’operato dei suoi uffici: «Diamo la concessione dopo aver ottenuto il nulla osta dell’assessorato al Traffico e tutti i pareri dei funzionari competenti. L’ho spiegato più volte ai consiglieri - insiste - che il nostro assessorato chiude semplicemente un procedimento al quale partecipano tutti e rispettiamo sempre il Codice della Strada».
Dunque le segnalazioni dei consiglieri di “Lecce2017” cadono, per il momento, nel vuoto e il dibattito promette d’animarsi nei prossimi giorni, quando il confronto si arricchirà del “faccia a faccia” fra gli uffici competenti.
Ancora. Martella ha chiesto la verifica «sul tratteggio delle strisce blu in prossimità degli incroci». La norma prevede che non si debbano parcheggiare le auto a meno di cinque metri dall’incrocio, ma è sufficiente per tutti fare una passeggiata in città per rendersi conto che così non è: le strisce blu lambiscono incroci e strisce pedonali un po’ ovunque, in centro come in periferia. «Faremo un controllo immediato - ha detto Puce - insieme alla Sgm e là dove gli stalli per la sosta si trovino a meno di cinque metri dall’incrocio, provvederemo a eliminarli». A rischio, è soprattutto la sicurezza, di automobilisti e pedoni. Punto sul quale ha insistito il consigliere Cairo: «L’amministrazione deve redigere un Piano per la sicurezza stradale, a partire dalla installazione degli impianti semaforici. Si parta da un censimento dei semafori non funzionanti o inutilizzati da decenni e in una logica di riutilizzo a costo zero per la città, vengano smontati e installati dove ce n’è bisogno». Come all’incrocio fra via Biasco e via Vecchia Frigole. «Sono due anni che l’assessore Monosi ha garantito l’installazione di un semaforo proprio a quell’incrocio, ma non è ancora accaduto nulla» chiude Cairo.
 
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