Guerra agli incivili, fototrappole in agguato: aumentano le multe. Lecce intasca 258mila euro

Guerra agli incivili, fototrappole in agguato: aumentano le multe. Lecce intasca 258mila euro
di Andrea TAFURO
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Mercoledì 7 Aprile 2021, 10:14 - Ultimo aggiornamento: 18:39

Le foto trappole come via maestra per stanare gli sporcaccioni. Cresce l'azione di controllo intrapresa dai sindaci dei Comuni salentini per individuare gli incivili che imperversano tra campagne, periferie e litorali trasformandoli in discariche a cielo aperto. Lecce la città con più multe ed introiti in un anno ricavati dall'utilizzo dei sistemi di videosorveglianza ambientale. Seguono le marine di Nardò, Gallipoli e Porto Cesareo. In fase di avviamento invece Copertino e Melendugno, dove si attendono nuove apparecchiature per implementare l'attività di controllo.

Il primato dei controlli

A Lecce la palma del Comune più incisivo nella lotta agli sporcaccioni. Nell'anno 2020 con l'utilizzo delle foto trappole in dotazione al nucleo Dec del settore Ambiente del Comune sono stati elevati 541 verbali per abbandono di rifiuti, per un totale di 258.578 euro di sanzioni. Un dato in netta crescita rispetto al 2019, quando i verbali elevati furono 514. Aumento delle sanzioni nel capoluogo dovuto a una maggiore disponibilità di foto trappole utilizzate, attualmente 16, con migliori prestazioni in grado di registrare gli atti di abbandono anche in orario notturno. Dall'analisi delle rilevazioni inoltre è emerso come gli abbandoni avvengano in parte presso le postazioni di prossimità presenti sul territorio delle marine e case sparse. Considerevoli anche gli abbandoni pizzicati dall'occhio elettronico nelle campagne e ai bordi delle strade in uscita dalla città: qui i trasgressori fermano le automobili per disfarsi velocemente dei rifiuti e ripartire. Non sono solo i privati cittadini ad abbandonare, nelle periferie leccesi sono stati infatti documentati abbandoni da parte di mezzi appartenenti a imprese.

Il quadro nel Salento


In provincia la caccia agli sporcaccioni è concentrata soprattutto nei centri rivieraschi. A Nardò sono attualmente attive 10 cam che hanno permesso nell'ultimo anno di intercettare oltre 100 infrazioni per un totale di 5mila euro di sanzioni elevate. «Siamo stati tra i primi in provincia di Lecce ad utilizzare le fototrappole precisa il primo cittadino Pippi Mellone - Negli anni numero e consistenza economica delle sanzioni sono cresciuti, ma non basta.

Per questo stiamo implementando il numero con 20 nuove foto trappole per un miglior contrasto all'abbandono improprio dei rifiuti».


Risultati positivi rilevati anche a Gallipoli, dove i diversi occhi elettronici in possesso dell'Ente sono stati posizionati intorno alle mura del centro storico e sul litorale, presi spesso di mira dagli incivili. «L'amministrazione ha scelto fin da subito di intervenire su quelle che potremmo definire le cattive abitudini dei cittadini in termini di abbandono dei rifiuti ha chiarito il sindaco Stefano Minerva - Molti hanno imparato fin da subito la lezione, ma purtroppo c'è chi ancora riesce a danneggiare il buon operato. L'ho annunciato più volte e lo ribadisco prosegue Minerva - non ci fermeremo fino a quando i rifiuti non saranno più abbandonati».


Il servizio-fototrappole a Porto Cesareo è attivo invece da giugno 2017 con l'installazione dei primi tre obiettivi poi saliti a sette nell'anno seguente. Da gennaio scorso, si sono aggiunte le 10 fornite da Ager, per un totale di 17. Nei primi due anni dall'attivazione, oltre 100 gli sporcaccioni pizzicati e sanzionati. «L'ambiente, la sua tutela e salvaguardia ammette il sindaco Silvia Tarantino - restano tra gli obiettivi prioritari della nostra amministrazione».


Sistemi di videosorveglianza ambientale attivi da ottobre scorso anche a Copertino, attraverso la gestione della ditta Elettrosecurity. Circa 10 le multe elevate nei primi mesi. «Siamo all'inizio di un percorso che necessita di impegno e sensibilizzazione precisa il sindaco Sandrina Schito - Le sanzioni però non sono la soluzione di tutto, contestualmente bisogna lavorare sull'educazione ambientale». Una mission sempre più condivisa dai primi cittadini salentini, che puntano anche su formazione ecologica e sensibilizzazione per debellare gli sporcaccioni. «Abbiamo a disposizione 15 fototrappole ma resta complesso controllare i 92 km2 di territorio. La misura sanzionatoria - ha evidenziato il sindaco di Melendugno Marco Potì - deve quindi essere sostenuta da un'azione educativa e da un'attività di prevenzione che auspico possa essere incrementata dai carabinieri forestali».

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