Sì della Provincia al nuovo liceo. Lo Scientifico sarà al Calasso

Sì della Provincia al nuovo liceo. Lo Scientifico sarà al Calasso
di Maurizio TARANTINO
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Mercoledì 16 Novembre 2022, 09:25 - Ultimo aggiornamento: 09:26

Nessun cambiamento negli accorpamenti dei Comprensivi e via libera al terzo liceo Scientifico a Lecce nella sede del Calasso.

Il piano di dimensionamento


Sono queste le novità nel documento riassuntivo organizzato dalla Provincia di Lecce, dopo la fase di interlocuzione con i Comuni e la rete scolastica. È scaduto lo scorso 12 novembre infatti il termine per la consegna delle indicazioni da parte delle amministrazioni per il miglioramento del dimensionamento scolastico. La scala provinciale, ricomprendendo il territorio di più Comuni, è considerata infatti idonea a valutare compiutamente le proposte avanzate, alla luce delle dinamiche e delle esigenze territoriali di organizzazione e coordinamento del servizio scolastico, in particolar modo concertando territorialmente eventuali richieste contrastanti o non risolutive.
La Provincia poi, espresso il suo parere nel prossimo consiglio provinciale, manderà tutti i documenti a Bari dove l'assessore all'Istruzione Sebastiano Leo e l'Ufficio scolastico regionale disporrà, entro il 31 dicembre, la nuova mappa geografica degli istituti scolastici. La Provincia, in particolare, ha dato il suo parere positivo sulla creazione del nuovo Scientifico a Lecce dove la situazione è ormai al collasso per l'enorme numero di iscritti. La sede sarà quella del Calasso all'interno dell'edificio scolastico di Viale Marche - Via Cataldi anche se si stanno facendo gli ultimi ragionamenti con Palazzo dei Celestini che preme per questa scelta.

Solo l'indirizzo tradizionale


A spingere verso questa decisione, ritardata di un anno, è il numero di studenti che al Liceo Scientifico Banzi di Lecce è arrivato a superare le 1.800 unità. In sofferenza anche il Liceo classico e musicale G. Palmieri con 1.554 alunni e il C. De Giorgi con 1.440. Il nuovo Scientifico avrà solo un indirizzo tradizionale e partirà dal prossimo anno scolastico. I parametri ottimali, come previsto dalla legge, parlano di 900 studenti arrivando fino ad un massimo di 1.200 nelle scuole di grandi dimensioni.

Lo scorso anno il Banzi è stato costretto a respingere 56 iscrizioni alle classi prime su 356 nuove richieste di iscrizione.

I possibili accorpamenti


Tra le prescrizioni emerse dal documento messo a punto dalla Provincia, il possibile accorpamento del Bachelet di Carmiano con IISS di Copertino, la valutazione della istituzione degli indirizzi sportivi al Don Tonino Bello di Copertino e al Capece di Maglie. Diverso il discorso che riguarda i Comprensivi dove, al contrario degli istituti superiori, esiste un problema di denatalità che svuota le classi di molti piccoli Comuni e che, in qualche caso, temono di perdere l'autonomia scendendo sotto i 600 alunni, limite già derogato per la pandemia a 500 unità. Vari i nodi da sciogliere che però resteranno tali fino all'anno scolastico 2024/25: Cursi in reggenza da qualche anno, che l'istituto Principe di Piemonte di Maglie vorrebbe assorbire, Scorrano che ha proposto l'unione con Botrugno, San Cassiano e Supersano. Oppure la scuola di Castro al centro della contesa tra Minervino, al cui Comprensivo la scuola appartiene dal 2019, e Andrano dove la politica locale castrense ha già realizzato il passaggio dell'Unione dei Comuni. Il problema è il domino che si innescherebbe in una serie di spostamenti comunque complicati visto che la coperta è corta. La soluzione potrebbe arrivare dai maxi comprensivi che però avrebbero come tallone d'Achille una dispersione molto ampia su un territorio già parcellizzato.
«Il documento - sottolinea l'assessore provinciale alla Rete scolastica, Fabio Tarantino - cerca di dare un indirizzo migliorativo alla situazione frammentata della mappa scolastica del Salento. L'interlocuzione con le amministrazioni è stata molto positiva e porterà, progressivamente, ad una ridefinizione che punta ad ottimizzare l'intero scenario. Siamo in attesa, da quello che è emerso nel confronto con l'ente regionale, di una intera rimodulazione del sistema delle dirigenze e che potrebbe vedere la luce già nei prossimi mesi».
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