Sgm, nel futuro società privata al 30%. Gestirà sosta e trasporto pubblico

Filobs
Filobs
3 Minuti di Lettura
Martedì 5 Novembre 2019, 18:11
Una società mista con il solo 30% di capitale privato che possa ereditare la funzione di Sgm. Sarebbe questa l'ipotesi più accredita per il futuro di Sgm. Al 31 dicembre 2020 è fissato infatti lo scioglimento naturale di Sgm, società in house nata nel 2002 per la gestione del tpl (trasporto pubblico locale) e per la sosta. L’amministrazione comunale ha l’obbligo per legge, di pubblicare - sulla Gazzetta ufficiale - il Pef, Piano economico finanziario, ad un anno dalla scadenza della società. Questa mattina il sindaco Carlo Salvemini ha incontrato i sindacati Faisa Cisal, Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl trasporti  per discutere sulle intenzioni della Pubblica amministrazione riguardo alla gestione dei settori produttivi aziendali del trasporto pubblico locale, della sosta, city terminal e rimozione e segnaletica. Nella nuova ipotesi la società gestirà sosta e trasporto pubblico ma non rimozione, custodia giudiziaria, manutenzione semaforica e segnaletica.
«Ai sindacati ho precisato - ha detto il sindaco Carlo Salvemini - che al momento non c'è nessuna decisione assunta dall'amministrazione e tenuta nascosta: come previsto dalle norme entro la fine dell'anno - attraverso il cosiddetto avviso di preinformazione da pubblicare sulla GUCE- dovremo decidere il modello di gestione di servizi che intendiamo utilizzare tra quelli previsti dal legislatore».
In attesa della decisione definitiva da prendere, il primo cittadino ha ribadito che il potenziamento della mobilità pubblica «è obiettivo strategico dell'amministrazione come dimostrano le scelte compiute in questa direzione». Il riconoscimento di 1 milione di chilometri aggiuntivi da parte della Regione Puglia come cosiddetti servizi minimi finanziati di trasporto pubblico; il protocollo sulla mobilità sostenibile sottoscritto con i comuni della cintura; il finanziamento appena approvato in consiglio per la sostituzione di tredici bus;
il lavoro di redazione del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile e dei cosiddetti piani attuativi (piano del traffico, della sosta, della mobilità dolce, della ztl); la predisposizione del nuovo piano di esercizio delle autolinee urbane per renderlo più efficiente e competitivo; il rilancio del trasporto pubblico durante le manifestazioni di richiamo che si tengono in città (festività patronali e natalizie, concerti nella marine, partite del Lecce); l'attivazione del Park and ride durante i fine settimana.
«La scelta del modello di "governance" che saremo chiamati a decidere in Consiglio Comunale sarà quello capace di meglio garantire questi risultati - che sono di evidente interesse pubblico - insieme al mantenimento dei livelli occupazionali del personale attualmente impiegato. La più grande novità rispetto al passato non sarà tanto stabilire se Lecce intende affidare i servizi della mobilità ad una società in house a totale capitale pubblico; o ad una società mista, attraverso individuazione di un nuovo socio privato. quanto la regia pubblica della gestione sociale, quella che è mancata negli anni passati dove l'attenzione alla qualità dei servizi è stata ritenuta meno importate degli utili societari».
«Perché lo stato di salute di una società della mobilità non è solo il risultato d'esercizio; quanto l'offerta di trasporto pubblico che si è capaci di garantire alla cittadinanza, il numero di passeggeri che si è capaci di fare salire sui bus, la capacità di migliore il rapporto tra costo del servizio e ricavi delle prestazioni.
obiettivi che possono essere raggiunti senza rinunciare gestione efficienti, efficaci, economiche, virtuose».
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA