Sempre più vecchi e ventenni in fuga dal capoluogo: «Agenzia per la casa, ecco il piano»

Sempre più vecchi e ventenni in fuga dal capoluogo: «Agenzia per la casa, ecco il piano»
di Paola ANCORA
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Martedì 30 Luglio 2019, 08:25
Una città vecchia, poco attrattiva e avara di servizi per i più giovani. Lecce dà le spalle al futuro cui dovrebbe andare incontro e tiene gli occhi fissi sul passato: la sua popolazione, del resto, è sempre meno e sempre più anziana.
Oltre 6.000 sono gli anziani soli, poco meno di 3.500 le famiglie monogenitoriali con figli minorenni, centinaia gli studenti rimasti fuori dalle case dello studente e 420 le giovani coppie sposate (senza considerare le convivenze, ndr) senza una casa: i dati sul social housing raccolti dal Comune per impostare una strategia di ripopolamento e rispondere alla crescente richiesta di abitazioni a prezzi popolari raccontano molto più di quanto non dicano a una prima, significativa occhiata. Raccontano del rischio di avere, prima di quanto si immagini, una popolazione in gran parte costituita da over 65 e raccontano, ancora, dell'esigenza di costruire politiche che guardino lontano e fungano da richiamo per chi, a Lecce, potrebbe immaginare di mettere radici, costruire una famiglia, vivere.

Oggi Lecce registra, invece, un crescente numero di city users - come li definisce Francesco Erbani nel libro “Non è triste Venezia” - e, cioè, turisti, pendolari, fruitori mordi e fuggi della città, a scapito degli abitanti veri, che ne costituiscono l'anima e l'ossatura, e dei giovani in particolare, l'indispensabile finestra sul futuro. Il capoluogo del Salento, del resto, non è una città per giovani, nonostante la frenetica movida e l'elevatissimo numero di locali e di piccoli e grandi eventi pensati per un pubblico giovane.

Lecce conta 95.441 abitanti, in costante decremento da oltre un decennio. L'età media è di 45,7 anni, con un rapporto fra gli over 65 e gli under 14 di 197 a fronte del dato italiano di gran lunga inferiore e pari a 168,9. I giovani non trovano lavoro, non hanno servizi, non trovano casa. Oltre 11mila salentini studiano negli Atenei del Centro-Nord Italia e, una volta terminato il ciclo di studi, non rientrano. Il quadro, insomma, è a tinte fosche come ben sa chiunque abbia tentato di affittare una casa a un prezzo ragionevole, di iscrivere un bambino a un asilo pubblico (pochi e con pochissimi posti rispetto alle esigenze reali), di fruire della città con lo stipendio risicato di un primo impiego.

«Intendiamo rendere la città più attrattiva rispetto all'hinterland, in particolare per i giovani. Vogliamo e dobbiamo portarli qui, ché vivano e costruiscano un futuro a Lecce»: così dice a Quotidiano l'assessore all'Urbanistica, Rita Miglietta. Suo il compito di costruire un Pug capace di tradurre in servizi, prospettive e visioni i bisogni di una popolazione giovane. «Lo vareremo entro la fine del mandato» aggiunge, annunciando l'avvio, insieme all'assessore alla Casa e alle Pari opportunità, Silvia Miglietta, dell'Agenzia per la Casa. «Uno strumento che servirà per far incontrare domanda e offerta di casa e contenere il numero crescente di appartamenti sfitti. Intendiamo aumentare il numero di residenti a Lecce prosegue l'assessore all'Urbanistica - aumentando la qualità dei servizi offerti, in tutti i quartieri».

Si comincia, quindi, dalla casa: sono centinaia le coppie giovani o gli studenti che scelgono di affittare un appartamento nei vicini comuni di San Cesario, Cavallino, Surbo, Giorgilorio, dove i costi sono più che dimezzati rispetto al capoluogo. «Il nostro piano di social housing con l'Agenzia per la Casa - dice Miglietta - servirà da un lato a promuovere la riqualificazione del tessuto edilizio, dall'altro a quantificare e rispondere alla domanda di casa in città, rivolgendoci in particolare a giovani coppie, famiglie monogenitoriali».

Migliorare i servizi sarà la chiave per non disperdere quel capitale importante che sono i giovani e per riqualificare il tessuto urbano, anche nel centro storico. «Vogliamo migliorare la qualità della vita di chi lo abita, garantendo servizi primari, come gli esercizi di vicinato, una maggiore accessibilità, basti pensare alle navette dedicate alla Ztl annunciate dall'assessore De Matteis, e ridurre la congestione degli spazi. Abbiamo l'esigenza di garantire spazi a ridosso del centro storico da destinare al parcheggio. Ma su questo fronte scontiamo una carenza di programmazione ultradecennale», prosegue Miglietta. Costruire una città a misura di giovani, dunque, è la sfida da vincere per portare Lecce a superare la soglia dei 100mila abitanti e, finalmente, sognare in grande.
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