Salento, lo danno per morto: «Venite a riconoscere la salma». Ma lui era (ed è ancora) vivo

La strana storia di un 64enne deceduto per soli tre giorni

Salento, lo danno per morto: «Venite a riconoscere la salma». Ma lui era (ed è ancora) vivo
di Antonella MARGARITO
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Lunedì 9 Gennaio 2023, 20:14 - Ultimo aggiornamento: 10 Gennaio, 08:46

Lo danno per morto ma lui è vivo. Una strana storia quella accaduta ad un uomo di Sannicola - 64enne single - morto per tre giorni. Era il 5 gennaio, un giorno prefestivo, quando la notizia del decesso dell’uomo arriva tramite pec al comune di Sannicola, nel Salento. Mittente: la questura di Porta Garibaldi a Milano.

Il Comune avverte la famiglia

Una doccia fredda per il fratello, i nipoti, i cugini e gli amici che sapevano che il loro parente si era recato a Milano per curarsi una malattia abbastanza grave, ma essendo andato da solo e con le sue gambe non si poteva certo immaginare che fosse potuto morire in una manciata di giorni. Nella pec inviata al Comune di Sannicola, la questura di Milano chiedeva se vi fossero parenti del "defunto" signore per poterli contattare al fine di recarsi a Milano per il "riconoscimento" della salma

La famiglia chiama la questura

Ricevuta la notizia dal Comune i parenti dell'uomo hanno provato a richiamare la questura di Milano per ulteriori chiarimenti, qualcuno dall’altro capo del telefono aveva risposto che essendo un prefestivo nessuno era più disponibile negli uffici e occorreva attendere il lunedì mattina (9 gennaio).

Dal 5 al 9 gennaio sono stati giorni di fuoco per i parenti che si stavano già organizzando per partire alla volta di Milano, per il “riconoscimento della salma” e avevano pure già contattato le pompe funebri.

La smentita

Ma quando questa mattina hanno ricontattato la questura, dagli stessi uffici è stata data tutta un’altra versione. L'uomo non era morto. Tutt'altro. La pec aveva come unico scopo quello di contattare un parente dell'uomo. E qui una serie di sentimenti contrastanti: da una parte la gioia di sapere che il loro parente non era morto, dall’altra la rabbia di aver vissuto una tragedia dovuta alla leggerezza di qualcuno che comunque quella pec al comune di Sannicola l’aveva inviata e del decesso aveva scritto nero su bianco.

Cosa era successo?

Ma perché dell’uomo non si avevano notizie? Solo per un futilissimo motivo.

Arrivato a Milano, il 64enne aveva perso il suo cellulare e di conseguenza tutti i numeri. E poiché i suoi problemi di salute lo hanno portato ad un ricovero immediato, non aveva avuto modo di riuscire a contattare alcuno. «Ma ora sto meglio - ha detto - e qui mi stanno curando alla grande».

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