Querdal, dalla Francia a Leuca
lungo la via Francigena

Querdal, dalla Francia a Leuca lungo la via Francigena
di Azzurra DE RAZZA
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Lunedì 5 Febbraio 2018, 08:30 - Ultimo aggiornamento: 18:09
Potreste incontrarlo e riconoscerlo. È per le strade del Salento dal 22 gennaio. Grande zaino in spalla, passo spedito, cane al seguito, 25 chilometri al giorno. Se incrociate il suo sguardo non risparmia un sorriso.
Querdal viene dalla regione francese della Lorena, ha 30 anni e la serenità di andare e conoscere, senza convenzioni nella testa e la preoccupazione di dover conservare o dimostrare. Cammina da quasi cinque mesi ormai e la sua meta è Leuca, che sta per raggiungere, seguendo la Via Francigena. È partito lo scorso 1° settembre da Armancourt, un minuscolo paesino della Piccardia, storica regione della Francia settentrionale.
«Cammino da solo, con la tenda, il fornellino, le cartine o guide. Non ho voluto portare uno smartphone, non ho navigatore, niente connessione internet o una macchinetta fotografica. Penso che con questi strumenti non sarebbe lo stesso viaggio - ci dice Quardal in un italiano ormai rodato, imparato grazie ad una famosa applicazione per lo studio delle lingue, perfezionato, poi, sul campo, in questi mesi di viaggio lungo lo stivale -. Le foto o i video che ho sono quelli che mi fanno le persone che incontro e che poi mi spediscono via mail. Ogni tanto trovo un internet point oppure uso il pc e la connessione di chi gentilmente capita mi ospiti. Per il resto, annoto tutto su un libro, i paesi dove mi fermo, le cose che succedono, una strada sbagliata, un nuovo oggetto nell’equipaggiamento».
Non ha lasciato un lavoro stabile per partire, semplicemente andava in giro per fattorie nelle campagne francesi, prestando servizio per qualche settimana o mese, prima di cambiare di nuovo zona. La preparazione all’inizio del viaggio è iniziata a gennaio 2017, con la voglia di una grande avventura.
«Sognavo l’Italia da anni ma non mi piaceva l’idea di visitarla in aereo o treno, andando per hotel - continua Querdal -. Poi ho scoperto l’esistenza della Via Francigena, camminando su un sentiero nel Doubs, e non ho avuto dubbi. Ho scelto l’autunno-inverno per non essere nella folla dei turisti e per lasciare il caldo dietro di me. Ho chiamato questo viaggio il “Rital trek Francigena”: sono un fan di Star Trek, però questo “trek” non va verso le stelle ma verso l’Italia. Il paese dei “Ritals”, diciamo in francese. E ci sono parecchie vie per andare in Italia dalla Francia. Io ho scelto la Francigena».
 
Proprio quella che fino a meno di una anno fa si fermava a Brindisi e che poi è stata allungata fino al Capo di Leuca, grazie all’intervento della Giunta Regionale che ne ha rivisto il tracciato. «Ci sono tante varianti della Via Francigena dopo Roma e tanta confusione, nulla di chiaro e ufficiale. Io seguo una guida del 2011, non ne ho trovate altre», dice Querdal, che sabato scorso ha lasciato Lecce, dove si è fermato per diversi giorni, per risolvere dei problemi tecnici ma anche perché incantato dalla bellezza dei luoghi. Nel capoluogo ha anche adottato un cucciolo di cane meticcio, Alex. Ieri, insieme, sono arrivati a Calimera. Prossime tappe, tranne imprevisti, Carpignano, Otranto, Tricase e, infine, Leuca. «Penso di rimanere lì per qualche giorno e poi ho davanti a me il lungo viaggio di ritorno. Credo via Gallipoli, puntando dopo a Francavilla Fontana e... così via. Non sarà lo stesso viaggio. Penso alla Calabria, la Sicilia, la Sardegna, la Corsica, la valle del Reno. Diventerà Rital trek Odyssée. E Ulisse me l’avrebbe detto. Infatti quest’odyssée sarà proprio più lunga dall’andata».
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