Passi carrai, l'Aduc bacchetta il Comune: «No al pagamento retroattivo»

Passi carrai, l'Aduc bacchetta il Comune: «No al pagamento retroattivo»
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Mercoledì 2 Gennaio 2019, 12:17 - Ultimo aggiornamento: 12:38
Caso passi carrai, anche i consumatori vogliono vederci chiaro e la Aduc richiama l'amministrazione comunale leccese a una maggiore chiarezza.
«Negli ultimi giorni del 2018, - crivono in una nota Alessandro Gallucci e Valentina Papanice, legali della sede leccese Aduc -, la Dogre, concessionario riscossore per il Comune di Lecce, ha chiesto ai cittadini leccesi la TOSAP per i passi carrabili a partire dell’anno 2013; per quest’annualità la richiesta si sarebbe prescritta il 31 dicembre 2018. In calcio d’angolo, come si suole dire. Con deliberazione di giunta adottata prima delle festività natalizie, il Comune ha reintrodotto la tassa per il 2019. Reintrodotto o semplicemente ripristinato? Il dubbio c’è, perché gli atti amministrativi non sono chiari come dovrebbero. O forse, seppur non precisi, lo sono, ma non lo si vuole vedere».
«Un dato è senza dubbio certo: l’art. 3, comma 60, l. 28 dicembre 1995, n. 549 consente ai comuni di stabilire con apposite deliberazioni la non applicazione della tassa sui passi carrabili. La deliberazione di giunta n. 263 del 12/03/2004 di approvazione delle tariffe delle occupazioni di
tipo permanente – presente sul sito istituzionale del comune di Lecce – e quelle successive (fino al febbraio 2018) specificano che in relazione ai passi carrabili l’occupazione è esente, senza fare indicazione delle speciali esenzioni previste dal d.lgs n. 507/1993. Non c’è, infatti, un’indicazione della tariffa a mq, Un esenzione tout court, sembrerebbe.
Se c’è un’esenzione senza indicazione alcuna di tariffa e se un comune può decidere la non applicazione della TOSAP per i passi carrabili, com’è che adesso si domanda il pagamento degli ultimi 5 anni? Il complesso degli atti amministrativi non dovrebbe lasciare intendere che per tutti questi anni il Comune di Lecce, approvando e ribadendo le tariffe abbia inteso non applicare la tassa a tutti i passi carrabili?»
«Dov’è scritta la tariffa applicabile e oggi richiesta dalla Dogre? - proseguono dall'associazione -. Quale atto amministrativo precedente quello del 19 dicembre 2018 l’ha approvata? Cosa ha tratto in inganno il contribuente a tal punto da non richiedere sanzioni ed interessi? Davvero il contribuente è stato tratto in inganno per tutti questi anni? E adesso? Chiediamo all’amministrazione comunale di fornire chiarimenti, norme e atti amministrativi alla mano, sull'azione della Dogre. Lo faremo anche proponendo apposito interpello, per specifici casi che stiamo avendo modo di valutare, ma la rilevanza del problema merita una risposta generale, veloce e risolutiva».

 
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