Allegro, ironico, umile, poliedrico, istrionico: Gallipoli perde un suo figlio carissimo oltre ad un pezzo della sua storia: Gino Cuppone, per tutti “il professore”.
E’ calato il buio ieri mattina a Gallipoli appena si è saputo della dipartita del “professore Cuppone”, che il 3 aprile avrebbe compituo 81 anni ma da tempo lottava con alcuni seri problemi di salute. Ma ha aspettato la chiusura del Carnevale gallipolino, quel carnevale a cui lui era legatissimo e che per anni ha organizzato con accanto un comitato, da lui stesso formato, e che ha pure presentato per decenni. Sembra di sentire ancora la sua voce e le sue battute sarcastiche e divertenti lì dove era la giuria, nei pressi del Teatro Italia. Un evento che ha amato fino all’inverosimile e che gli ha lasciato un po' di amaro in bocca, quello di non essere riuscito a costituire una fondazione del carnevale gallipolino.
Chi era
Grande appassionato sportivo, ha amato anche molto il calcio e arbitrato tante partite amatoriali, ma ha seguito e presentato tantissimi eventi gallipolini alternandosi tra il serio e il faceto, sia altamente culturali, appunto, che divertenti, come per esempio la cuccagna in occasione della festa di Santa Cristina.
Da quel momento, lui, non si è più ripreso completamente, così come sua moglie, la sua compagna di vita, che dopo qualche anno ha raggiunto il suo amato figlio, lasciando “il professore” nella più cupa disperazione. Ma lui ci ha messo un po', ma ha guardato avanti riprendendo in mano la sua vita e parte della sue attività ludiche, dopo essere andato in pensione e aver lasciato un po' orfani i suoi studenti. Poi le luci su di lui si sono abbassate, quando Gino ha cominciato a lottare con la sua malattia che lo ha portato oggi, al tragico epilogo.