Il medico va in pensione, il paese resta senza pediatra

Il medico va in pensione, il paese resta senza pediatra
di Matteo CAIONE
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Giovedì 13 Ottobre 2016, 09:16 - Ultimo aggiornamento: 14:03
«D'ora in avanti, in provincia di Lecce, almeno un pediatra l'anno andrà in pensione: ci si augura di non dover denunciare ancora simili inefficienze». Il sindacato dei Pediatri di famiglia ribatte al direttore generale dell'Asl di Lecce, Silvana Melli, in merito al «mancato inserimento nel comune di Monteroni dello specialista chiamato a coprire la zona carente a seguito del pensionamento della dottoressa De Giorgio». La pediatra, a fine settembre, si è congedata dalla professione e dai suoi assistiti (circa 800 bimbi), dopo averlo comunicato all'azienda con cinque mesi di anticipo. Intanto, l'Asl ha tamponato il vuoto autorizzando la deroga temporanea del massimale ai pediatri del distretto.
 
«È vero - afferma Sergio Romano, segretario provinciale Cipe (Confederazione italiana pediatri) - che le procedure per la sostituzione sono state avviate nei tempi previsti, ma da una governance sanitaria efficiente ci si aspetta il pieno controllo sui tempi. Un'Asl che avesse avuto a cuore l'obiettivo di affidare senza disagi i piccoli pazienti alle cure di uno specialista neoincaricato, già a fine agosto, in mancanza di risposta, avrebbe dovuto sollecitare la Regione». Per il sindacato, infatti, il "difetto di comunicazione" fra Asl di Lecce e Regione «denota disinteresse nei confronti del grave disagio arrecato alle famiglie: disagio per le file dei genitori agli sportelli per iscrivere il figlio presso un altro pediatra, sapendo di dover fare la stessa trafila tra uno o due mesi; disagio perché un pediatra temporaneo non potrà offrire, suo malgrado, la miglior assistenza, che nasce dalla conoscenza; e disagio negli studi affollati per l'incremento di assistiti in un periodo in cui aumentano le patologie infettive. Peraltro, la nostra rappresentante sindacale per la pediatria, Anna Rita Donno, aveva per tempo avvisato l'Asl che poteva accadere a Monteroni ciò che l'anno scorso si è verificato a Veglie, dove il nuovo pediatra è stato nominato dopo sei mesi, e le famiglie, stanche dell'attesa, hanno inserito i figli più grandi negli elenchi dei medici di medicina generale. A questi bambini è negato il diritto ad un'assistenza specialistica qualificata».
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