Lidi, Albania e Grecia con lo sconto: rischio fuga dal Salento “salato”

Lidi, Albania e Grecia con lo sconto: rischio fuga dal Salento “salato”
di Alessandra LEZZI
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Domenica 9 Giugno 2019, 09:03 - Ultimo aggiornamento: 12:51

L'indagine della testata Il Sole 24 ore sul calo delle prenotazioni turistiche ha scosso l'imprenditoria e la politica. La previsione segnala un calo del 13% nel Salento: in termini di fatturato sono qualche milione di euro. Automatico inserire la partenza tutt'altro che incoraggiante di una capricciosa e deludente primavera tra gli elementi che potrebbero aver causato ciò che qualcuno senza mezzi termini ha definito un crollo annunciato. Poi, la discussione si è concentrata sui prezzi. E, cioè, sugli aumenti che le strutture turistiche applicano da qualche anno a questa parte. L'indagine, curata da Jfc, su un campione di 7mila operatori in tutta Italia parla di un ritocco (al Sud) del 4,1% sulle tariffe alberghiere e del 5,5% delle tariffe di b&b e agriturismi.

Aumenti vicini a quelli stimati per gli stabilimenti balneari salentini e il confronto con i concorrenti più vicini - Grecia, Albania ma anche Croazia - è immediato. E la conferma arriva dai portali di prenotazioni on line con vantaggi economici non certo di poco conto per chi sceglie un'alternativa al Salento.
A Saranda, in Albania, mare turchese, considerato tra i tratti più belli, al Santa Quaranta Beach in pieno agosto due lettini e un ombrellone costano 600 lek al giorno, ossia 5 euro circa. Per mangiare si spendono 1.300 lek a testa (poco più di 10 euro). Dunque, molto meno della metà di quanto si spende sulle spiagge salentine nel cuore dell'estate. Tra le recensioni on line c'è chi esulta per un ottimo risotto a poco più di 5 euro e chi sottolinea la differenza con l'Italia per non aver dovuto pagare il parcheggio d'ingresso al lido. E il riferimento è al Mango Beach, sempre a Saranda. In queste zone esistono soprattutto spiagge attrezzate più che veri stabilimenti balneari. A Lukova - sempre acque limpide, nulla da invidiare alle nostre - si confermano 700 lek (quasi 7 euro) per ombrellone e due lettini nonostante la presenza a due passi di bar e ristorante che raccontano i turisti in buona parte sono a servizio di più lidi sulla stessa area.

Spostiamoci lungo la costa. Ksamil è una delle zone considerate più costose. Al Bora Bora per un ombrellone e due lettini, a settembre dello scorso anno, i costi si aggiravano intorno ai 1.000 lek, quindi quasi 10 euro, in bassa stagione. Sempre mille lek per ombrellone e due lettini al Tre Ishujt, con l'obbligo però di pranzare lì sul posto, obbligo che in terra nostrana probabilmente non è mai venuto in mente a nessuno di applicare. Un obbligo propedeutico all'ingresso al lido, considerato che raccontano i turisti sul sito di recensioni oltre ai 1.000 lek per ombrellone e sdraio vengono chiesti anticipatamente anche 3mila lek per il pranzo di due persone. A proposito di pranzo, è pur vero, per esempio, che ad Abiori, sempre in Albania, in sei hanno pagato 144 euro totali per antipasti con bruschette e due vassoi di cozze, paccheri con rana pescatrice, grigliata di gamberi, calamari freschi e polpo fritto, verdure grigliate con patatine fritte dolci, due litri di vino locale. In quello stesso posto, ad agosto, due lettini con ombrellone costano 800 lek al giorno, cioè 8 euro circa.

La baia cristallina ma con la spiaggia caratterizzata da ciottoli misti della Spiaggia del Monastero, sempre a Saranda, offre docce libere e due lettini con ombrellone a 600 lek anche ad agosto. «Ma le docce sono un po' spartane», dicono i commenti. Ma poco conta. Con questi prezzi il rischio fuga verso le spiagge di Oltreadriatico è dietro l'angolo se a Gallipoli o a Otranto si spende il doppio. O, addirittura, il triplo.
Sono i prezzi che fino a qualche anno circolavano per il litorale della Croazia: baie e isolotti - i lidi non sono numerosissimi - dove i prezzi, per la verità, sono aumentati nell'ultimo decennio ma restando pur sempre al di sotto delle medie salentine. Un ombrellone e due lettini tra i 10 e i 15 euro anche in località mediamente gettonate: prezzi, in ogni caso, ben al di sotto di quelli praticati ad agosto a Porto Cesareo e a Ugento. Giusto per fare qualche raffronto.

In Grecia non è molto diverso, ma anche in questo caso dipende dalle località.

Sulla spiaggia di Antisamos, nell'isola jonica di Cefalonia, c'è chi offre lettini e ombrelloni gratis a chi consuma al bar. Più o meno, vale ricordarlo, quello che fanno gli operatori balneari salentini ad aprile e maggio. E fino a qualche tempo fa, persino per una buona metà di giugno. Lungo la stessa litoranea di Antisamos, infatti, ad agosto i prezzi dei lettini con ombrellone si aggirano tra gli 8 e i 10 euro. Circa 15 euro, invece, il costo giornaliero in una spiaggia attrezzata di Glyfada: nel pacchetto sono comprese due bottigliette d'acqua e, se liberi, l'utilizzo dei poufe sulla spiaggia. E se al Polekas Beach, ad agosto, due lettini con ombrellone possono variare dai 5 ai 7 euro, c'è anche chi denuncia di aver pagato due insalate, due bicchieri d'acqua e un cesto di pane 31 euro. Mancano, chiaramente, le voci degli imprenditori del posto. Quelle da confrontare con chi, nel Salento, ha pagato 30mila euro solo di imposte di bollo e richieste di autorizzazioni agli uffici pubblici per realizzare una pedana con tettoia accanto al bar dello stabilimento.

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