Mare, 5 Vele a Melendugno e Otranto
Ma il Salento perde 8 posizioni:
«Non basta la bellezza»

San Foca (foto di Emilio Nicolì)
San Foca (foto di Emilio Nicolì)
di Francesca SOZZO
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Venerdì 15 Giugno 2018, 23:55 - Ultimo aggiornamento: 16 Giugno, 11:46
“Il mare più bello 2018” abita, anche nel Salento. Seppur con qualche posizione in meno e rimanendo tuttavia una eccellenza del territorio. La Guida di Legambiente e Touring Club Italiano, presentata ieri a Bari, premia la Puglia: resta, rispetto al 2017, al terzo posto in Italia dopo Sardegna e Sicilia grazie alle 5 vele che sventolano in due comprensori turistici: Costa del Parco Agrario degli Ulivi secolari, che comprende Polignano a Mare, Fasano, Monopoli, Ostuni e Carovigno e Alto Salento Adriatico, in cui ricadono i Comuni di Otranto e Melendugno. Due comprensori che nella classifica generale degli 11 comprensori nazionali si posizionano rispettivamente al 5 e al 12esimo posto nel 2018, posizioni invertite rispetto allo scorso anno seppur mantenendo le 5 vele e restando eccellenze. A fare la differenza sono le buone pratiche messe in campo dalle pubbliche amministrazioni dei Comuni che rientrano nei comprensori e in particolare quelle legate alla gestione delle acque. I cinque Comuni che rientrano nel comprensorio della Costa del parco Agrario degli Ulivi secolari - a cavallo tra le province di Brindisi e Bari, per esempio hanno chiuso «perfettamente il ciclo dell’acqua», ha spiegato Francesco tarantini, presidente di Legambiente Puglia. E di più, il comprensorio può vantare alcuni tra i Comuni più ricicloni dal punto di vista della raccolta differenziata e può vantare la presenza di ben due aree marine protette. Valori che fanno schizzare in alto il punteggio del comprensorio. Non è bastato dunque la mobilità dolce messa in campo dal comune di Melendugno con i mini bus per raggiungere i parcheggi sul litorale lasciando l’auto privata, così come non è bastato l’impegno del comune di Otranto di valorizzare le proprie bellezze artistiche e naturali: «La bellezza da sola non basta - prosegue Tarantini - va accompagnata con una buona capacità di accoglienza e proposte turistiche che valorizzino risorse ambientali del territorio. Si deve lavorare ancora un po’ nel Salento e molto nel Gargano».
Le pagelle dunque, sono state stilate in base ai dati raccolti da Legambiente in base alle caratteristiche - 21 criteri in tutto - riassunte in due macro aree: qualità ambientali e servizi ricettivi. Si è valutato dunque: uso del suolo, degrado del paesaggio e biodiversità, attività turistiche; stato delle aree costiere; mobilità; energia; acqua e depurazione; rifiuti; iniziative per la sostenibilità; sicurezza alimentare e produzioni tipiche; mare, spiagge ed entroterra, struttura sociale e sanitaria. Sono territori vasti che possono contenere anche più comuni, una scelta dettata dal fatto che chi va in vacanza non si ferma al confine amministrativo, ma visita spesso un territorio più ampio optando per modalità di turismo itinerante.
Il risultato premia la Puglia e anche il Salento. Oltre alle 5 vele di Otranto e Melendugno, 4 vele vanno al comprensorio Alto Salento Ionico (che comprende i Comuni di Maruggio, Nardò, Gallipoli, Manduria e Porto Cesareo) e Basso Salento Ionico (che comprende Castro, Andrano, Diso, Tricase e Santa Cesarea Terme). Sei invece i comprensori fermi a 3 vele ovvero Basso Salento Ionico (Racale, Salve, Ugento), Capo di Leuca (Patù, Castrignano del Capo, Gagliano del Capo), Costa della Puglia Imperiale (Margherita di Savoia, Giovinazzo, Trani, Bisceglie), Gargano Nord (Chieuti, Lesina, Peschici, Sannicandro Garganico, Ischitella, Rodi Garganico, Vico del Gargano), Gargano Sud (Mattinata, Vieste, Monte Sant’Angelo), e Isole Tremiti. Resta a due vele anche rispetto agli anni precdenti il comprensorio del Golfo di Taranto con i Comuni di Ginosa e Castellaneta.
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