Salento, il paradosso: Statali a quattro corsie ma si viaggia a 90 chilometri orari

Salento, il paradosso: Statali a quattro corsie ma si viaggia a 90 chilometri orari
di Maurizio TARANTINO
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Venerdì 14 Luglio 2023, 05:00

L’altalena dei limiti di velocità sulle strade statali penalizza gli automobilisti salentini. La questione è da tempo al vaglio delle istituzioni e riguarda principalmente arterie ad alta percorrenza e a quattro corsie nelle quali però la velocità massima non è di 110 km/h come accade in altre direttrici simili, ma arriva massimo a 90 km/h, a 70 km/h in tratti meno agevoli e addirittura a 50 km/h dove la sicurezza non è garantita. 
Gli esempi nel territorio salentino sono diversi e diverse le applicazioni del codice della strada nonostante, come si diceva, le dimensioni della sede viaria siano praticamente identiche. La Lecce Brindisi è uno dei casi virtuosi: ampia, a quattro corsie, con un numero di complanari adeguato, non impedisce agli automobilisti di mantenere un’andatura regolare fino ai 110 km/h previsti dalla legge tanto da far superare di buon grado il fastidio per la presenza di un autovelox nei pressi di Trepuzzi utile a contenere le esuberanze sul pedale.

Tutti i casi 

Caso diverso è quello della Statale 101 che collega Lecce a Gallipoli che in alcuni tratti non permette di superare i 70km/h, stessa velocità che si riscontra in un’arteria altrettanto importante come la 275, ma nel tratto senza guardrail tra Muro leccese e Scorrano. La Statale 101 infatti è costituita da due carreggiate, ciascuna con due corsie per ogni senso di marcia, tranne nel primo tratto di 2,6 chilometri ed è classificata come strada extraurbana secondaria a due corsie di carreggiata con il limite massimo di velocità di 90 Km/h. Due i tratti ridotti a 70 Km/h per garantire la sicurezza dei veicoli: fra il Km 2,6 e il Km 8, ossia la variante di Lequile dove sono presenti diverse curve pericolose e tra il km 31 e il km 38, ossia la circonvallazione di Gallipoli a partire dallo svincolo Nardò-Lido Conchiglie. Una strada ad alta percorrenza che però, negli ultimi anni, è stata al centro di rallentamenti e lunghe code a causa dei lavori e dei sistemi di controllo della velocità richiesti dai comuni con le auto della Polizia locale piazzate sul limite amministrativo. 
Anche la cosiddetta Mediana del Salento, l’ex strada statale 664, l’incompiuta che avrebbe dovuto collegare il Capo di Leuca a Taranto, permette di viaggiare in tutta sicurezza, vista la rada presenza di intersezioni e lo scarso traffico.

Una strada declassata a Provinciale nonostante le caratteristiche siano quelle di una superstrada e di conseguenza limitata a 90 km/h, stessa velocità che si raggiunge in un punto molto trafficato e privo di praticamente di banchine come il tratto della 275 che costeggia la zona industriale di Melpignano a ovest di Maglie. Nelle stesse condizioni è la Salentina meridionale o di Patù, la Statale 274, ideale prosecuzione delle 101 che costeggia quasi tutta la riviera ionica a sud di Gallipoli presentandosi a carreggiata doppia con due corsie per senso di marcia, ma che deve fare i conti con il limite di 90 km/h per la presenza di uscite verso i vari borghi del Capo.

La mappa schizofrenica

Una mappa schizofrenica quella della rete viaria salentina che tra autovelox comunali, provinciali e limiti di velocità molto variabili anche nel raggio di poche decine di chilometri non agevola i collegamenti e rende quasi insopportabile l’idea di doversi mettere in auto in certe condizioni. 
Il capogruppo di Forza Italia in Commissione Trasporti alla Camera dei deputati, Andrea Caroppo ha deciso di prendere carta e penna e proporre all’Anas alcune soluzioni per dei tratti di strada già pronti, se non per alcuni minimi interventi, ad ottenere l’elevazione del limite a 110 km/h. «Parliamo, in particolare, di tre segmenti: il tratto finale della Statale 16 Adriatica Lecce-Maglie-Otranto, la più lunga strada statale della rete italiana, la 101 Lecce-Gallipoli, e la Via Appia SS7 nel tratto Taranto – Brindisi -prosegue Caroppo- sono classificate come strade extraurbane secondarie, pur avendo sostanzialmente le caratteristiche di strada extraurbana principale con velocità massima imposta è di 90 km/h. Un limite che ritengo inadeguato perchè costringe gli automobilisti a rallentamenti repentini, spesso in prossimità dei dispositivi di rilevamento di velocità, creando così situazioni di pericolo oltre che disagi come l’irrogazione di multe salate per eccesso di velocità. Chiederò, pertanto, ad Anas di procedere alla riclassificazione e, se necessario, di programmare tutti gli interventi di adeguamento, tra i quali la messa in sicurezza di alcune intersezioni a raso e l’eliminazione degli accessi diretti da proprietà private che rappresentano un fortissimo pericolo per la sicurezza degli automobilisti».

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