Pugni e schiaffi alla compagna con i figli in casa: 32enne condannato

Pugni e schiaffi alla compagna con i figli in casa: 32enne condannato
di Pierangelo TEMPESTA
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Giovedì 22 Febbraio 2024, 19:21 - Ultimo aggiornamento: 21:35

Pugni, strattonamenti e schiaffi con la pretesa di controllare chiamate e messaggi sul telefono della compagna. E poi l'episodio più grave: le percosse culminate nella perforazione del timpano della giovane. È ciò di cui si sarebbe reso responsabile un 32enne leccese, condannato dal Tribunale di Lecce a cinque anni e quattro mesi di reclusione. L'uomo, che si trova già in carcere in virtù di un'ordinanza di custodia cautelare, era accusato di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravate. Stando all'accusa, avrebbe reso la vita impossibile alla sua compagna, di tre anni più piccola, con la pretesa di controllare i messaggi e le chiamate sul suo cellulare. Spesso l'avrebbe aggredita e picchiata con pugni, strattonamenti e schiaffi, fino a causarle ecchimosi e, nel caso più grave tra quelli contestati, un trauma al volto con la perforazione del timpano. In seguito a quest'ultimo episodio, la donna si è vista costretta a ricorrere alle cure dei sanitari: è stata giudicata guaribile in 30 giorni, ma con un indebolimento permanente dell'apparato uditivo. Gli episodi contestati sarebbero avvenuti anche in presenza del figlio di appena due anni, a sua volta, stando a quanto contestato dall'accusa, destinatario di espressioni denigratorie.

In presenza del figlio

Tutte accuse, quelle avanzate dalla Procura, aggravate dall'aver agito in presenza e ai danni del figlio e durante il periodo in cui l'imputato era ammesso ad una misura alternativa alla detenzione in carcere.

Le indagini, scattate in seguito alla denuncia presentata dinanzi ai carabinieri, sono state coordinate dal pubblico ministero della Procura di Lecce Maria Grazia Anastasia. L'uomo è finito a processo in virtù di un decreto di giudizio immediato firmato dal giudice Antonio Gatto. Nelle scorse ore il Tribunale di Lecce in composizione collegiale (presidente Fabrizio Malagnino) lo ha condannato a cinque anni e quattro mesi per il reato di lesioni personali. Inoltre, il 32enne è stato interdetto dai pubblici uffici per cinque anni e dovrà anche risarcire il danno (da quantificarsi in sede civile) alla ex compagna. Le motivazioni saranno depositate entro 60 giorni. Successivamente, il difensore dell'uomo, l'avvocato Ivan Feola, potrà valutare la possibilità di ricorrere in appello. La parte offesa è stata assistita dall'avvocato Ester Nemola. P. Tem.

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