L'Asl trova 18 suini senza microchip in un allevamento per bovini: abbattuti. E gli animalisti insorgono

L'Asl trova 18 suini senza microchip in un allevamento per bovini: abbattuti. E gli animalisti insorgono
di Pierpaolo SPADA
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Giovedì 5 Ottobre 2023, 10:35 - Ultimo aggiornamento: 7 Ottobre, 13:05

L'Asl trova 18 suini senza microchip in un allevamento per bovini: gli animani sono stati abbattuti e saranno distrutti nelle prossime ore. E gli animalisti insorgono.Il 5 settembre, durante un sopralluogo, il servizio prevenzione dell’Asl di Lecce ha individuato 18 maiali senza microchip in uno stabilimento di Lequile registrato nel Sistema Veterinario come allevamento per bovini. Sono stati tutti sequestrati e poi abbattuti.

La mancata registrazione del sito come allevamento di suini e la mancata identificazione dei suini costituiscono violazioni (decreto legislativo 134/2022) che comportano l’applicazione delle misure e delle sanzioni previste dal regolamento Ue 2017/625.

Ma in questo caso a far la differenza è l’ordinanza del ministero della Salute 5/2023 del 24 agosto concernente “Misure di controllo ed eradicazione della Peste Suina Africana”, che recita: “Nel caso in cui su tutto il territorio nazionale vengono rinvenuti suini non identificati per i quali sia impossibile risalite al proprietario oppure suini selvatici o domestici detenuti illegalmente, l’Autorità Competente Locale dispone il sequestro, l’abbattimento e la distruzione degli animali dopo aver effettuato gli accertamenti sanitari eventualmente ritenuti necessari”.

Il provvedimento esecutivo firmato dal dirigente dell’Autorità competente locale rileva “violazioni non sanabili” e pone a carico del proprietario degli animali i costi di abbattimento e distruzione prevista ad horas, perché oggi scade il termine dei 30 giorni dal rinvenimento entro il quale occorre procedere. 

Si poteva evitare?


Si poteva evitare? Pur riconoscendo le responsabilità dell’allevatore che le ha contattate, due associazioni ambientaliste e animaliste contestano l’ordinanza anti-peste suina: «Partendo dalla certezza che in Puglia non vi è oggi alcun caso di peste suina», è ufficiale, «non accettiamo che questi animali possano perdere la vita anche se in buona salute e la loro carne destinata all’incenerimento.

Prima bisogna fare gli accertamenti clinici e poi eventualmente abbattere. Bisogna rispettare tutte le forme di vita di tutte le specie viventi e una politica civile e attenta dovrebbe garantire ciò», afferma Maria Teresa Corsi del circolo Verdi Ambiente e Società onlus di Lecce. Così Roberta Bianco responsabile di Sos Cavalli odv: «Il problema fondamentale è normativo. Si prevede infatti l’abbattimento prima dell’accertamento sanitario che, in molti altri casi, ha rivelato esito negativo. In questo modo non si tutela la salute di un animale che, sì, domani verrà sicuramente abbattuto ma almeno avrà ricevuto le dovute cure e la sua esistenza sarà stata funzionale quantomeno all’alimentazione».

Le associazioni contestano pure il fatto che il provvedimento Asl disponga l’esecuzione del provvedimento entro 30 giorni dalla notifica ossia un termine inferiore a quello concesso al destinatario per proporre ricorso, ovvero 60 giorni per il ricorso al Tar e 120 giorni per il ricorso straordinario al presidente della Repubblica. 

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