Liste di salentini nelle Marche: «C'è inquietudine, qui milioni di fondi per 45mila cantieri pronti a partire»

Angelo SCIAPICHETTI
Angelo SCIAPICHETTI
di Paola ANCORA
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Lunedì 29 Aprile 2019, 08:18 - Ultimo aggiornamento: 08:42

Si chiama L'Altra Italia la lista che sta facendo discutere le Marche. È riferita a un movimento nato in Puglia la lista è presente anche a Lecce , ma ha già spiccato il volo verso altre regioni: ha infatti presentato i suoi candidati consiglieri e sindaci nell'area del cratere sismico maceratese, in alcuni piccoli comuni destinatari di milioni di finanziamenti per la ricostruzione e chiamati, il 26 maggio, a eleggere appunto Consiglio comunale e primo cittadino. «Il nostro è un territorio sano e tale deve rimanere. Sulla difesa della legalità e dell'integrità morale non si può e non si deve scherzare», dice Angelo Sciapichetti, assessore regionale ai Lavori pubblici della Regione Marche. La segnalazione delle candidature sospette al prefetto porta la sua firma.
Assessore ci spieghi come è andata.
«È andata che queste liste sono comparse anche dove ce n'era solo una, in realtà piccolissime, di 250 abitanti. Sono composte da candidati che non hanno alcun rapporto né conoscono il territorio in questione. È in lista persino una 92enne e due fratelli, pugliesi, sono entrambi candidati sindaco. Non è nemmeno un caso isolato, sporadico: si tratta di ben tre comuni. Ne ho parlato subito con il prefetto, che mi ha ringraziato e si attiverà».
È possibile che abbiano un referente politico? Un partito o un leader di riferimento?
«In primo momento si è diffusa la voce che facessero tutte capo ad Antonio Tajani, ma alcuni dei rappresentanti locali di Forza Italia hanno chiarito che non esiste alcun legame con loro. Non si sa cosa sia, cosa stia accadendo in un territorio sano come il nostro. E giacché da due anni si parla di ricostruzione post-terremoto, che un simile interesse si esprima in ben tre comuni è singolare».
Lei ritiene che queste candidature siano funzionali alla gestione dei denari che saranno destinati proprio alla ricostruzione? Teme infiltrazioni criminali?
«Da noi infiltrazioni simili non se ne sono mai viste. Ma la ricostruzione impegnerà 45mila cantieri, che riguarderanno manutenzioni leggere e pesanti e in qualche caso costruzioni ex novo. I lavori sono pronti a partire già nei prossimi mesi. Non si deve né si può abbassare la guardia: ci sono milioni di fondi europei e statali in ballo. A me è questo che inquieta particolarmente».

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