Imprese, primo trimestre in calo. Dato peggiore degli ultimi 10 anni

Imprese, primo trimestre in calo. Dato peggiore degli ultimi 10 anni
di Pierpaolo SPADA
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Mercoledì 5 Giugno 2019, 07:44
Piccolo passo indietro per il sistema imprenditoriale salentino dopo un grande 2018. Nei primi tre mesi dell'anno, il numero delle chiusure ha superato quello delle aperture di nuove imprese. Il saldo è, pertanto, negativo di 111 unità, riflesso di un tasso di crescita in flessione di 0,15 punti percentuali.

Ma la Camera di commercio di Lecce, il cui centro studi ha elaborato il report, invita a ridimensionare la portata negativa del trend rilevato. «Quasi sempre, infatti, il primo trimestre risulta negativo per via del concentrarsi alla fine dell'anno di un numero elevato di cessazioni di attività che vengono contabilizzate nel mese di gennaio», dicono dall'ente. Il numero di chiusure in provincia di Lecce, pur in aumento, è comunque il più basso da dieci anni a questa parte, a differenza di quello nazionale che risulta il peggiore degli ultimi cinque. «É un calo fisiologico, occorre attendere i dati del prossimo trimestre per un'analisi più attendibile. Di certo - ammette il presidente Alfredo Prete -, sono sempre numerose le difficoltà che gli imprenditori sono costretti ad affrontare; in particolare, per il Salento, oltre ad una congiuntura ancora poco felice, occorre registrare il permanere di un penalizzante deficit infrastrutturale che, di certo, non aiuta lo sviluppo del nostro territorio».

In Puglia, non c'è provincia che abbia espresso una performance migliore: Brindisi (-0,22%), Taranto (-0,23%), Bari (-0,24%) e Foggia (-0,50%). L'analisi settoriale consente di apprezzare, poi, come, su base annua, (1° marzo 2018 1° marzo 2019), il numero di imprese sia cresciuto: +1,2%, oggi 73.600 in tutto. L'incremento è generalizzato. Escluso quello estrattivo (-1,7%), manifatturiero (-0,9%) e finanziario-assicurativo (-1,11%), tutti i settori sono cresciuti: commercio (+0,89%), costruzioni (+0,77%), attività legate ai servizi di alloggio e ristorazione (+3,3%) e altre attività di servizi, sostanzialmente servizi per la persona (+1,35%).

«Se la provincia di Lecce ha retto il colpo meglio di altre province è proprio grazie alla tenacia ed all'atavico allenamento alla fatica che caratterizza la nostra classe imprenditoriale. Sarebbe naturalmente auspicabile - prosegue Prete - che il territorio venisse dotato di servizi e strutture che favorissero ed agevolassero lo sviluppo delle nostre attività, superando il gap che ci colloca lontani anni luce da altre realtà nazionali». Il presidente coglie l'occasione per esprimere l'impegno della Camera di commercio a favore delle imprese attraverso alcune sue iniziative. Prete ricorda, in particolare, il Bando voucher digitali I4.0 anno 2019: 500mila euro con cui finanziare le micro, piccole e medie imprese del territorio, sia in forma singola che associata, che investono in digitalizzazione, in particolare in tecnologie abilitanti del Piano Impresa 4.0. L'iniziativa ha attratto e la disponibilità di fondi potrebbe essere ampliata.
Tornando al report, si evidenzia, tra le forme giuridiche, l'arretramento, nei primi tre mesi, delle imprese individuali (-0,66%) e delle società di persone (-1,15%).

Aumentano, invece, le società di capitale (+1,56%) e le altre forme societarie (+0,69%). Le imprese individuali rappresentano l'86% delle imprese artigiane che, nel primo trimestre, registrano un saldo negativo di 135 unità (-0,77%), sebbene anche in questo caso la provincia di Lecce totalizzi il risultato migliore in Puglia. Male le costruzioni (-56), le attività manifatturiere (-41), il commercio (-15) e le altre attività di servizi (-21), in particolare i servizi alla persona. Bene, invece, noleggio, agenzie viaggi, servizi di supporto alle imprese (+12) e quelli relativi all'informazione e comunicazione (+4).

L'ultimo capitolo del report è dedicato alle performance dei comuni. In questa speciale classifica primeggiano, in valori assoluti, Lecce (+0,32%), Gallipoli (+1,44%), Copertino (0,67%) e Nardò (+0,14%). In valori relativi, però, il podio spetta a Castrignano dei Greci (+3,43%), Botrugno (+2,62%) e Miggiano (+ 1,65%). Sono questi i comuni che hanno realizzato i tassi di crescita trimestrali più elevati. Nociglia (-4,43%), Palmariggi (-3,51%) e San Cassiano (-3,07%) chiudono la classifica.
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