Gial Plast, revocata l'interdittiva anti-mafia: l'azienda torna nella white list

Gial Plast, revocata l'interdittiva anti-mafia: l'azienda torna nella white list
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Venerdì 23 Luglio 2021, 20:18

Nessun pericolo di infiltrazione mafiosa nell’azienda Gial Plast che si occupa della raccolta di rifiuti a Gallipoli ed in altri comuni pugliesi. Lo ha sancito la Prefettura di Lecce sulla base del provvedimento emesso dal giudice penale della sezione Misure di prevenzione patrimoniali e personali del Tribunale di Lecce, Stefano Sernia, avallando le conclusioni delle oltre 900 pagine della relazione del controllore giudiziario Massimo Bellantone. Revocata, dunque, l’interdittiva antimafia di marzo del 2019. Gial Plast è stata nuovamente iscritta nella White List della prefettura, ossia nell’elenco dei fornitori, prestatori di servizi ed esecutori di lavori non soggetti a tentativi di infiltrazione mafiosa.

Le parole del legale


Si è dunque conclusa con esito positiva la procedura del controllo giudiziaria adottata dagli avvocati Michele Bonsegna e Luigi Quinto: «Non sussistono elementi che possano suffragare eventuali tentativi di infiltrazione mafiosa tendenti a condizionare le scelte e gli indirizzi della medesima società», ha sancito la Prefettura.
Tanto perché il controllore giudiziario ha constatato l’assenza di procedure, come anche di personale dipendente e di quadri dirigenti orientati verso una gestione irregolare dell’azienda, tantomeno con profili collegati alla criminalità organizzata.
Superato, dunque, l’esame del controllo giudiziario penale. Una procedura adottata da diverse aziende colpite da interdittiva antimafia, non ultima la Igeco. Che Gial Plast fosse nelle condizioni di superare lo scoglio della cancellazione dalla White list, i giudici penali lo avevano ravvisato già a luglio di due anni fa quando accolsero l’istanza della difesa di controllo giudiziario: «Dalla documentazione prodotta dalla difesa della Gial Plast risulta peraltro che l’assunzione di soggetti pregiudicati riguarda una piccola percentuale del totale della forza lavoro della società, che annovera circa 500 dipendenti, ed inoltre - scrissero ancora i giudici - l’assunzione di molti dei soggetti controindicati è avvenuta in virtù della cosiddetta “clausola sociale”». I giudici rilevarono come l’azienda, inoltre, avesse «adottato modelli organizzativi gestionali, individuando i comportamenti che i soggetti apicali e quelli sottoposti devono tenere per evitare di commettere condotte contrarie a norme di legge».
In un comunicato stampa i legali di Gial Plast sottolineano che l’azienda ora potrà riprendere piena operatività.

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