Riclassamento degli estimi, la Cassazione dà ragione ai consumatori: "Provvedimento immotivato"

Una panoramica di Lecce
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di Paola ANCORA
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Lunedì 25 Giugno 2018, 13:27
La Suprema Corte ha dichiarato inamissibile il ricorso proposto dall'Agenzia delle Entrate sulle decisioni prese dalla Commissione tributaria regionale di Puglia in merito al riclassamento estimi nella città di Lecce. E i giudizi della Cassazione, accogliendo le tesi delle associazioni dei consumatori e dei tributaristi leccesi (in testa il Codacons) hanno confermato l'illegittimità della procedura avviata dall'allora Agenzia del Territorio (ex Catasto) su richiesta del Comune di Lecce nel 2010.  La revisione ha interessato, infatti, le microzone 1 e 2 in cui è suddivisa la città, con aumenti omogenei e slegati dall'effettivo stato di ogni singolo rione e immobile. 
Va chiarito che il verdetto non annulla gli aumenti per quei cittadini che non hanno fatto ricorso contro la revisione degli estimi catastali: per riportare la situazione ai nastri di partenza per tutti ed evitare la politica dei "due pesi e due misure" si dovrà attendere ottobre, quando in merito a questa vicenda si esprimerà il Consiglio di Stato. Solo allora, se il ricorso dei consumatori verrà accolto, la procedura di riclassamento sarà azzerata.
Tornando al verdetto della Suprema Corte, il riclassamento non era adeguatamente motivato. "Si tratta -commenta l'avvocato Piero Mongelli, che ha presentato e difeso le ragioni dei consumatori in Cassazione per conto delle associazioni - della prima sentenza in materia, riguardante gli estimi. E conferma l'ottimo lavoro svolto dalle associazioni, che in quella circostanza avviarono una efficace collaborazione".
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