Doppio turno, la protesta si allarga al Quinto Ennio

Doppio turno, la protesta si allarga al Quinto Ennio
di Donato NUZZACI
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Lunedì 7 Settembre 2020, 10:13 - Ultimo aggiornamento: 13:06
Settimana decisiva e meno di 20 giorni per scongiurare l'ipotesi doppio turno a scuola diventata per tanti genitori leccesi un incubo. Alla protesta dei genitori dei 279 bambini della scuola primaria e dell'infanzia Cesare Battisti e del Livio Tempesta - a cui sono state ipotizzate le lezioni di pomeriggio -, ora si aggiungono i timori della scuola secondaria di primo grado Quinto Ennio: anche qui si registrano criticità nel trovare spazi idonei per una didattica in sicurezza e nel rispetto delle nuove norme anti-Covid. Ieri 118 genitori degli alunni del Battisti hanno inviato una lettera alla dirigente scolastica Maria Rosaria Rielli, alla ministra Azzolina e al sindaco di Lecce Carlo Salvemini, chiedendo loro «un'assunzione di responsabilità» in questa vicenda, che può risolversi - a loro dire - con una «soluzione diversa».
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Stesso disagio ora affiora al Quinto Ennio e qui non poche famiglie dei 580 alunni esprimono già una certa insofferenza verso l'idea del turno serale. «Vogliamo una posizione chiara che smentisca o confermi le voci che parlano di un turno pomeridiano anche da noi - è la richiesta di alcuni genitori -. Occorre capire come la scuola si stia muovendo sul fronte degli spazi, sull'eventuale divisione in gruppi delle classi, che potrebbe incidere pure sulla didattica e sulle relazioni sociali e affettive dei bambini, e poi soprattutto comprendere quali potrebbero essere i criteri con cui sarà regolamentato l'ipotetico doppio turno».
La questione resta dunque la frequenza pomeridiana. «C'è un fronte compatto che si oppone a tale scenario, inoltre temiamo che si possa presentare un problema di rendimento scolastico. A nostro avviso sul territorio comunale ci sono gli immobili per scongiurare le lezioni pomeridiane. Non vogliamo - auspicano i genitori - che si giunga ad un incontro, magari a ridosso dell'inizio delle lezioni con decisioni già prese». Dal Battisti e dall'Ennio, la Rielli dirigente di entrambe le scuole, fa sapere che questa settimana sarà decisiva: «Quelle in campo sono ipotesi. Sul tavolo stiamo valutando diverse soluzioni che ho socializzato con i genitori, ma non c'è stata ancora nessuna decisione sul doppio turno anche perché attendiamo notizie dall'amministrazione comunale che comunque ci sta dando un forte contributo nel trovare gli spazi idonei attraverso un apposito bando». La dirigente fa un appello agli stessi genitori: «Ci dobbiamo organizzare e governare questo momento con il buonsenso, tutti e a tutti i livelli. Non c'è un silenzio assordante da parte nostra, come sento dire, ma un lavoro costante che al Battisti portiamo avanti da giugno, insieme ad un nucleo tecnico scientifico. Entro questa settimana bisogna decidere, poi dobbiamo fare le classi e le assegnazioni dei docenti». Riguardo al Quinto Ennio, la ds si è insediata il primo settembre e spiega che sono in corso dei lavori per la realizzazione di un'altra aula. «Stiamo riflettendo planimetria alle mani per trovare le migliori soluzioni e per garantire una didattica in sicurezza ai ragazzi. Occorre rispettare la distanza di un metro tra gli alunni ma anche trovare lo spazio minimo per un'ulteriore sicurezza da garantire in caso di necessità diverse da quelle Covid, così come accade normalmente in tutti gli uffici». Nel pomeriggio di oggi potrebbero arrivare delle prime risposte durante un incontro nell'Ufficio scolastico provinciale, tra il provveditore, i dirigenti scolastici della Rete delle Scuole di base di Lecce e i rappresentanti dell'amministrazione comunale. E giovedì il problema della carenza degli spazi nelle scuole sarà all'ordine del giorno della commissione Cultura del comune di Lecce che intanto ha partecipato al bando ministeriale per ottenere i fondi per l'affitto di nuovi spazi scolastici. Su questa vicenda, il sindaco Carlo Salvemini - che ribadisce la sua disponibilità a incontrare i genitori -, ha sempre prospettato «il ricorso ad edifici scolastici già presenti e architettonicamente attrezzati in città come la soluzione più funzionale per venire incontro non solo al reperimento dei locali, ma anche di tutti gli spazi comuni e i servizi necessari. Vogliamo consentire a tutti i bambini leccesi di andare regolarmente a scuola di mattina».
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