Anabolizzanti e ormoni nei cassetti:
denunciato il gestore di una palestra

Anabolizzanti e ormoni nei cassetti: denunciato il gestore di una palestra
di Valeria BLANCO
3 Minuti di Lettura
Lunedì 29 Gennaio 2018, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 11:45
Anabolizzanti e ormoni nascosti nei cassetti. Ma i cassetti non erano quelli di una farmacia e quei medicinali, che possono essere regolarmente venduti in Italia dietro la presentazione di una ricetta medica, erano invece privi del contrassegno che autorizza alla vendita nel nostro Paese. Provenivano dal mercato estero, probabilmente acquistati da internet, ma quel che è peggio è che sono stati ritrovati all’interno di una palestra. Cosa che fa supporre che ormoni e anabolizzanti venissero ingeriti e iniettati dagli atleti per far crescere i muscoli.
La scoperta l’hanno fatta i carabinieri di Casarano, guidati dal capitano Clemente Errico, insieme con i carabinieri del Nas, Nucleo antisofisticazioni all’interno di un’associazione sportiva affiliata alla Fipe, Federazione italiana pesistica. Le indagini sono nate a seguito di alcune segnalazioni su delle attività “sospette” che si svolgevano in quella palestra. I carabinieri hanno quindi deciso di dare un’occhiata all’interno. Ed è proprio nei cassetti di una stanza adibita a ufficio che hanno trovato le sostanze proibite.
Nel dettaglio, i carabinieri hanno scoperto e sequestrato 140 compresse da 10 milligrammi di Danabol, sostanza che appartiene alla categoria degli steroidi anabolizzanti; 60 compresse da 40 milligrammi di Clembuterolo, stessa categoria del Danabol. e poi ancora dieci fiale da 250 millilitri di testosterone, ormone steroideo; 80 compresse da 50 milligrammi di Citomed e una fiale da 5 milligrammi di Biopeptide, entrambi ormoni della crescita.
Flaconi e scatole erano privi del contrassegno Aic, che indica l’autorizzazione all’immissione in commercio in Italia. Del resto, la loro provenienza estera era chiara dal fatto che le scritte sui contenitori erano in lingue straniere.
Il gestore della palestra - D.G.D., 38 anni, di Cutrofiano ma domiciliato a Salve - è stato quindi denunciato per i reati di ricettazione, assunzione e cessione di farmaci dopanti, importazione non autorizzata di farmaci da Paesi terzi. e i carabinieri stanno effettuando ulteriori accertamenti anche sulle autorizzazioni per la gestione della palestra e sulla destinazione d’uso del locale, per comprendere se sia compatibile con l’esistenza di una attività di quel tipo.
 
Gli anabolizzanti ritrovati dai carabinieri sono vietati agli atleti “in e fuori gara”: cioè non possono essere mai assunti se non in caso di gravi patologie. Del resto, questi medicinali che servono a rafforzare (e gonfiare) i muscoli sono venduti in Italia solo dietro prescrizione medica effettuata su ricetta non ripetibile, che viene trattenuta dal farmacista una volta effettuato l’acquisto. I controlli sono sempre più stringenti in quanto l’uso di queste sostanze dopanti può causare gravi danni non solo ai muscoli e quindi anche al cuore, ma persino al fegato e al cervello. E quando si acquistano dall’estero, senza avere garanzie su provenienza e composizione delle fialette o delle pasticche, i rischi raddoppiano.
Ed è proprio per questo che le attività di prevenzione nelle palestre, da parte dei carabinieri e dei Nas, proseguiranno nelle prossime settimane su tutto il territorio provinciale.
© RIPRODUZIONE RISERVATA