«Devo andare da un esorcista». Altre 157 persone denunciate dai carabinieri. Un arresto a Merine

Controlli dei Carabinieri
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Martedì 24 Marzo 2020, 12:39 - Ultimo aggiornamento: 16:34
Non c'è limite ormai alle spiegazioni che si trovano per giustificare la propria presenza in strada nonostante i divieti previsti dal decreto dell'8 marzo scorso per il contenimento del Covid-19.
E i carabinieri questa volta si sono trovati davanti a due uomini, uno di Gallipoli «che doveva andare a trovare la propria amata a Taviano». L'altro, fermato a Racale, si è giustificato dicendo che doveva «andare da un esorcista di Ugento». Il tema mistico effettivamente non era ancora stato esplorato.

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Insomma, si continua ad andare a spasso senza un'adeguata giustificazione e trovando le scuse più bizzarre. I carabinieri nell'ambito di un servizio di controlli sul territorio, per la verifica dell'osservanza del decreto per il contenimento del Covid-19 dell'8 marzo scorso, hanno denunciato altre 157 persone che ai bosti di blocco non hanno fornito giustificazioni adeguate alle forze dell'ordine. 

Nello specifico la compagnia di Casarano nel corso dei servizi mirati hanno controllato 98 veicoli e 124 persone; di queste 71 sono state denunciate poiché colti fuori dalle proprie abitazioni senza essere in grado di fornire adeguata giustificazione.
 
Sono invece 4 i denunciati dalla Comoagnia di Campi salentina per inosservanza del decreto e 24 i denunciati dalla Compagnia di Lecce che ha controllato 73 persone e 35 veicoli. Altri dieci sono stati denunciati nell'ambito di controlli in altre zone di Lecce e provincia. 
 
Sale a 28 il numero dei denunciati invece dai militari dell'arma della Compagnia di Maglie che hanno proceduto al cotrollo di 89 persone e 41 veicoli. Anche in questo caso i fermati non hanno fornito adeguate giustificazioni al fatto che fosser fuori casa.
 
Venti i soggetti denunciati invece dalla Compagnia di Tricase su 65 soggetti controllati e 52 veicoli. 

L'ARRESTO
I militari della stazione di Lizzanello invece hanno arrestato a Merine Cosimo Santoro, classe '60, in esecuzione di un ordine di carcerazione. Santoro doveva espirare 3 anni e sei mesi di reclusione ed è stato condannato al pagamento di 15mila euro. L'accusa a suo carico è di detenzione di stupedafacenti, reato commesso nel luglio del 2019. 

 
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