Cicirillo per il dopo-Agnoli «Io conosco bene questa città»

Cicirillo per il dopo-Agnoli «Io conosco bene questa città»
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Domenica 9 Giugno 2019, 19:14 - Ultimo aggiornamento: 20:08
Un architetto alla cultura. Sembra quasi un'anomalia, come se ne trovano tante in centinaia di giunte italiane. Ma non è così. La nomina di Fabiana Cicirillo ad assessore alla Cultura, Valorizzazione del patrimonio culturale e Pubblica istruzione nell'esecutivo guidato da Carlo Salvemini, non appare affatto campata in aria. «Non me l'aspettavo. Mi sono candidata per diventare consigliera comunale, per riuscire a dare il mio apporto alla città. Ma ora sono strafelice perché è una delega molto vicina a quello di cui mi sono sempre occupata». In che senso? «Ho avuto per quattro anni la delega alla cultura all'Ordine degli Architetti, dove ho ricoperto anche il ruolo di vicepresidente e di segretario». Il suo percorso culturale dunque va avanti, spiega Cicirillo. «Qualche anno fa, assieme ad altre tre amiche, abbiamo fondato un'associazione culturale Muse del Salento che si occupa di promozione culturale e letteraria a 360 gradi, soprattutto per dare spazio ai giovani artisti. Abbiamo organizzato mostre, presentazione di libri ed eventi culturali di vario genere. Certo, questa è una delega molto impegnativa». Anche scomoda visto l'eredità (e le polemiche) che ha lasciato l'assessore uscente Agnoli. Ma Cicirillo taglia corto: «Ha poco senso fare raffronti perché lei ha altre competenze. É una persona preparatissima nel suo campo. L'unico difetto che si può addebitare all'ex assessore è di non aver avuto un contatto con il territorio. Io invece ci sono già dentro - spiega il neo assessore - Sono leccese. Conosco bene le dinamiche della città. In particolare il centro storico. Conosco i suoi vicoli, le sue stradine, e sue piazze. Conosco il tessuto sociale e culturale di Lecce».
Tra gli impegni da affrontare il rilancio dei contenitori culturali, e «sarà - dice - improntate garantirne la fruizione, a cominciare dalle Mura Urbiche e dall'ex Conservatorio di Sant'Anna, visto che sono stati spesi fior di milioni per il loro recupero. Vanno valorizzati e gestiti al meglio». Quanto alla Pubblica Istruzione invece «ci sono già programmi ben definiti da portare avanti e non è un caso che la delega sia stata associata a quella della Cultura, perché è fondamentale legare la cultura diffusa alla crescita dei bambini».
A.Gre.
 
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